Italia: cosa prevede il Fondo Monetario Internazionale sulla crescita del nostro Paese? PIL può balzare del 4,25%, ma attenzione al debito.
Italia: novità sulle prospettive economiche del Paese dal FMI.
I tecnici dell’ente hanno terminato la missione annuale nella nazione, stilando un rapporto sulle previsioni di crescita.
I punti forti e le debolezze dello Stato italiano in primo piano: il balzo del Prodotto Interno Lordo potrebbe arrivare nel 2021. Ma il tallone d’Achille resta sempre lo stesso: il debito elevato, che deve, gradualmente, ridursi.
Cosa ha detto il Fondo Monetario Internazionale sull’Italia?
FMI: Italia può crescere, ma attenzione al il debito
L’osservazione del nostro Paese da parte dei tecnici FMI ha messo in evidenza spazi di speranza per la ripresa e ombre ancora troppo diffuse.
In primis, il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che il PIL italiano potenzialmente può balzare del 4,25% nel corso del 2021, “con un debole avvio seguito da un’accelerazione nell’ultima parte dell’anno”.
Naturalmente, tutto dipenderà dall’andamento dell’epidemia, dal piano vaccinazioni e dalle politiche di sostegno.
Al riguardo, l’organizzazione con sede a Washington ha sottolineato:
“Le spese necessarie per affrontare lo shock pandemico e assicurare la ripresa dovrebbero essere accompagnate da un piano credibile per ancorare una significativa, sebbene graduale, riduzione del debito una volta che la ripresa stessa sarà consolidata”
Perché è vero che l’indebitamento per la spesa pubblica non è un problema di adesso, come ribadito dallo stesso Mario Draghi. Tuttavia, sarà una questione da affrontare domani, considerando anche i livelli elevati di prestiti dell’Italia.
Il rapporto debito/PIL va man mano ridimensionato secondo il FMI, con riforme mirate a “accelerare la crescita e aumentare l’efficienza e l’equità della spesa pubblica e del sistema fiscale”.
Allarme rendimenti, anche per l’Italia
Il tema del momento è stato affrontato anche dal Fondo Monetario Internazionale. Sebbene il rilancio USA sia visto come un segnale positivo per l’economia globale, anche quella italiana, i rendimenti vanno tenuti d’occhio.
La nota è chiara:
“un incremento dei tassi d’interesse a lungo termine statunitensi potrebbe far crescere i tassi d’interesse reali in Europa e in Italia più velocemente di quanto dovrebbe essere garantito dall’inflazione sottostante e dal persistente eccesso di capacità”
Un tema ben monitorato dalla BCE, come ha garantito Lagarde nella scorsa riunione.
Come può ripartire l’Italia?
La ricetta della ripartenza, osservando l’Italia, è già nota: attenzione all’allentamento degli stimoli troppo presto, puntare sul Next Generation EU, curare le cicatrici della disoccupazione, rilanciare la domanda interna, fare attenzione ai debiti delle imprese.
“mantenere un flusso un flusso di credito verso le aziende con buone prospettive è essenziale per sostenere la ripresa”, ha aggiunto il FMI, tenendo presente che man mano la qualità dei prestiti bancari si indebolirà.
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