Il mondo del lavoro in agitazione: l’Italia rischia gravi tensioni e fratture, con lo scoppio di una bomba sociale nel mezzo della crisi economica in corso. L’allarme è dei sindacati.
Italia: mondo del lavoro inquieto e rischio di veder esplodere una bomba sociale.
Questo l’avvertimento lanciato dai sindacati in strada il 26 giugno, uniti in manifestazioni in diverse piazze italiane per esortare il Governo ad agire e subito.
E, soprattutto, a evitare fratture sociali già emerse e che rischiano di aggravarsi con l’arrivo del 1 luglio, quando sarà abolito il blocco dei licenziamenti.
Quale minaccia per l’Italia dai lavoratori in crisi? C’è davvero la possibilità dell’esplosione di una bomba sociale?
Il mondo del lavoro si agita: i motivi
Che la pandemia avrebbe lasciato segni pesanti e difficili da cancellare era chiaro da tempo. E proprio questo sta accadendo nel mondo del lavoro: attività chiuse per mesi, crisi aziendali esacerbate, lavoratori precari senza stipendio, paghe dimezzate e in ritardo con la cassa integrazione.
Il già fragile esercito di operai e lavoratori italiani, con giovani e donne in testa, ha visto peggiorare le proprie condizioni.
L’Istat ha messo in evidenza che la povertà è salita ai massimi dal 2005 con l’epidemia, rendendo vulnerabili nuclei familiari con un solo lavoratore, anche al Nord.
Per questo i sindacati chiedono a gran voce la proroga dello stop ai licenziamenti fino a ottobre almeno.
Troppa è la paura che aziende che hanno visto calare il fatturato per la crisi inizino a licenziare nella ripartenza.
Il ministro del Lavoro Orlando ha cercato di aprire al compromesso:
“cerchiamo di capire esattamente dove si è usata più cassa, dove si è dovuto ricorrere di più agli ammortizzatori di carattere straordinario e sulla base di questi proviamo a costruire degli strumenti che tengono conto di questi dati...guardando ai settori che hanno sofferto di più, ai quali credo sia utile dare un po’ di tempo, banalmente per non avere contemporaneamente una serie di crisi che si piazzano in un momento in cui la ripresa non si è pienamente consolidata”
Il timore di tensioni sempre più alte e di un clima avvelenato, quindi, c’è. In un momento in cui si intravede la ripresa, il mondo del lavoro cerca prospettive.
Esploderà una bomba sociale in Italia?
I sindacati lo hanno ribadito: il clima è teso. Il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri ha sottolineato:
“prolungare il blocco dei licenziamenti per tutti fino a fine ottobre è una priorità urgente. Noi siamo pronti..bisogna fare attenzione, ci sono crisi e situazioni che rischiano di esplodere, dobbiamo evitare che questo diventi una bomba sociale a partire dal 1° luglio”
La proposta è di negoziare un patto con il Governo. Lo ha ripetuto anche il ministro Brunetta, secondo il quale sarebbe da folli favorire il boom economico della ripartenza con un conflitto sociale.
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