Italia: con stop sostegni è allarme liquidità per 1 milione di famiglie e imprese

Riccardo Lozzi

14/01/2022

Con 311 miliardi di euro, l’Italia è il Paese in Europa con più aiuti di Stato sui prestiti bancari. In caso di stop ai sostegni è allarme liquidità per oltre 1 milione di famiglie e imprese.

Italia: con stop sostegni è allarme liquidità per 1 milione di famiglie e imprese

L’Italia è il Paese in Europa ad aver messo a disposizione delle imprese e dei lavoratori il volume più grande di aiuti di Stato sui prestiti bancari per combattere la crisi sanitaria ed economica da Covid-19.

Dallo scoppio della pandemia nel marzo 2020 a oggi, infatti, sono stati stanziati 311 miliardi di euro. Il dato è stato riportato nel documento “La mappa degli aiuti di Stato sui prestiti bancari”, realizzato dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI).

Di questi, 60 miliardi di euro sono rappresentati dalle moratorie. Per la porzione più voluminosa, ovvero 220 miliardi di euro, si tratta di prestiti garantiti da Mediocredito Centrale di Invitalia. Infine, i restanti 31 miliardi di euro sono stati coperti da SACE, la società di Banca Depositi e Prestiti specializzata nei servizi assicurativi e finanziari per le imprese.

Si tratta senza dubbio di politiche che hanno contribuito a svolgere il compito di salvagente sia per le imprese che per le famiglie italiane in quasi due anni di pandemia. Tuttavia, la FABI, nello stesso report, ha lanciato l’allarme di una possibile emergenza di liquidità che, in caso di interruzione dei sostegni, potrebbe coinvolgere almeno 1,2 milioni tra famiglie e imprese.

Con stop sostegni allarme liquidità in Italia

L’interruzione degli aiuti pubblici porterebbe a dure conseguenze per l’intero sistema economico italiano, con il Paese che rischierebbe di subire una dura crisi finanziaria e una possibile ondata di fallimenti aziendali.

Secondo il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, occorre ripristinare e prorogare i sostegni che hanno permesso finora di reggere alla botta d’urto della crisi, non illudendosi che questa finirà presto.

Parole che riprendono quanto aveva già affermato nelle settimane scorse Antonio Patuelli, presidente ABI (Associazione Bancaria Italiana), secondo cui tutti i provvedimenti in termini di sussidi devono essere mantenuti almeno fino al termine della pandemia.

Termine ancora ben lontano dall’essere raggiunto, soprattutto se si fa riferimento ai numeri dei contagi registrati negli ultimi giorni, che la variante Omicron sta spingendo sempre più in alto.

La mappa degli aiuti di Stato in Italia: spaccatura Nord-Sud

Nella mappa realizzata dalla FABI, è possibile osservare come le domande di aiuti sotto forma di prestiti garanzia siano state equivalenti a un importo totale di 221 miliardi di euro. Tra questi 22,9 miliardi sono stati impiegati per richieste di finanziamento sotto i 30 mila euro, mentre 197,5 miliardi sono stati destinati a domande dal valore di oltre 30 mila euro.

In questo scenario, salta all’occhio una costante del nostro Paese: la spaccatura economica tra il Nord e il Sud. Infatti, per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti oltre 30 mila euro, le aziende presenti in solo 4 regioni del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna) hanno avuto accesso a 103,3 miliardi di euro.

Per le imprese presenti nell’area centrale composta da Toscana, Lazio, Abruzzo e Marche, sono state presentate richieste per 47,7 miliardi di euro. Infine, nelle regioni che compongono il Sud Italia, si è registrato un ricorso a tali aiuti per una cifra totale di circa 34,8 miliardi di euro.

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