Italicum: in cosa consiste la legge elettorale e come potrebbe cambiare dopo l’accordo raggiunto tra la maggioranza del Pd e una parte della minoranza?
Italicum: com’è e come potrebbe cambiare dopo l’accordo nel Pd - Il Partito Democratico ha raggiunto il tanto sospirato accordo sulle modifiche da apportare all’Italicum, la legge elettorale fortemente voluta da Matteo Renzi e dal suo governo e approvata nel maggio dello scorso anno.
Ancora prima di entrare in funzione l’Italicum sarà già sottoposto ad un “tagliando”, come vuole l’accordo stipulato tra la maggioranza dem e una parte della minoranza che si riconosce in Gianni Cuperlo. Ma cosa prevedono le modifiche approvate dalla commissione del Pd? In cosa la probabile nuova versione differirebbe dal testo originale?
La versione finale dell’Italicum approvata dal Parlamento nel 2015 si articola nei seguenti punti:
- Premio di maggioranza di 340 seggi (54%) alla singola lista in grado di raggiungere il 40% dei voti al primo turno;
- Ballottaggio tra le due liste più votate nel caso in cui nessuna delle due dovesse raggiungere il 40% al primo turno (non è previsto l’apparentamento);
- Soglia di sbarramento al 3%;
- Suddivisione del territorio nazionale in 100 collegi plurinominali;
- In ogni collegio ciascun partito può designare un capolista “bloccato”, il quale può candidarsi in massimo 10 collegi;
- Ogni elettore potrà esprimere al massimo due preferenze, ma dovrà votare due candidati di sesso diverso (altrimenti la seconda preferenza sarà annullata). Inoltre, in ogni circoscrizione i capilista di un sesso non devono superare il 60% del totale.
Italicum: come potrebbe cambiare dopo l’accordo nel Pd
La commissione istituita dal Pd per modificare l’Italicum - e composta da Lorenzo Guerini, Matteo Orfini, Luigi Zanda, Ettore Rosato e Gianni Cuperlo - ha licenziato un testo che apre a una verifica su tre aspetti dell’Italicum:
- Premio di lista / premio di coalizione;
- Ballottaggio / turno unico;
- Modalità di espressione della volontà degli elettori nella scelta degli eletti.
In sostanza, le modifiche auspicate consistono nel superamento del meccanismo ballottaggio, nell’elezione dei deputati in collegi uninominali (invece che in liste bloccate), e nel premio di governabilità assegnato alla coalizione e non più alla singola lista.
All’interno del testo partorito dalla commissione si fa riferimento anche alla futura elezione dei senatori, per la quale
“è confermata l’indicazione espressa dal segretario per assumere la proposta di legge a firma Fornaro Chiti quale riferimento del Pd per il varo della disciplina ordinaria in materia”.
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