Italicum ufficiale da domani: come funziona la nuova legge elettorale?

Simone Micocci

30/06/2016

Italicum, la nuova legge elettorale entrerà in vigore da domani, ma è già polemica. Ecco quali sono i punti cardine dell’Italicum e tutte le proposte di modifica.

Italicum ufficiale da domani: come funziona la nuova legge elettorale?

L’Italicum da domani sarà la nuova legge elettorale italiana. Cosa cambia con la nuova legge elettorale? Come funziona l’Italicum?

La nuova legge elettorale tanto voluta da Renzi entrerà in vigore dalla mezzanotte di domani, quindi alle prossime elezioni politiche si voterà con l’Italicum. O almeno così sembra, perché nelle ultime ore molti parlamentari hanno chiesto una nuova modifica dell’Italicum.

Infatti, dopo la vittoria del Movimento 5 Stelle alle ultime amministrative c’è chi comincia a temere i grillini anche in vista delle prossime elezioni politiche. Per questo motivo alcuni esponenti dem, soprattutto quelli contrari alle politiche di Renzi, e i vertici del Centrodestra hanno chiesto di apportare delle nuove modifiche alla legge elettorale Italicum.

Matteo Renzi e Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle per una volta sono concordi, perché entrambi hanno dichiarato che la legge elettorale Italicum per ora non si cambia, perché ci sono altre priorità.

Quindi, la prossima forza politica che governerà il Paese verrà eletta attraverso il sistema elettorale dell’Italicum. Come funziona? Ecco quali sono i punti più importanti della nuova legge elettorale introdotta dal Governo Renzi e per quale motivo alcuni Parlamentari stanno spingendo per modificare nuovamente l’Italicum.

Italicum, come funziona? I 5 punti fondamentali della nuova legge elettorale

Dopo il Proporzionale puro, il Mattarellum e il Porcellum, sta per arrivare dunque l’Italicum, il sistema elettorale basato su 5 capisaldi: proporzionale, premi di maggioranza, soglie di sbarramento, circoscrizioni provinciali e doppio turno.

Sembra dunque opportuno stilare una breve guida su come funziona l’Italicum, e cercare di capire cosa dovranno fare gli italiani per esprimere la loro preferenza. Ecco quali sono i punti cardine della nuova legge elettorale.

1) Sistema proporzionale
Il punto di riferimento principale è senza dubbio il sistema elettorale spagnolo, adattato e modificato per rispondere alle esigenze dei partiti politici italiani. È essenzialmente un sistema proporzionale, ma a differenza di quello spagnolo, i seggi verranno calcolati su base nazionale e non provinciale, favorendo dunque i piccoli partiti che sarebbero stati molto svantaggiati dal «calcolo provinciale».

2) Soglie
Sulle soglie di sbarramento il dibattito è stato lungo e a tratti molto teso. Alla fine si è deciso di fissare la soglia al 3% per tutti i partiti. In precedenza invece, la vecchia versione prevedeva.

  • il 4,5% per i singoli partiti aderenti alle coalizioni;
  • l’3% per i partiti non coalizzati;
  • il 12% per le coalizioni.

Da sottolineare che il DDL prevede anche una soglia di sbarramento riservata alle minoranze linguistiche nelle regioni che lo contemplano: 20% dei voti nella circoscrizione in cui viene presentata la lista.

Importante ricordare inoltre che se un singolo partito aderente ad una coalizione non raggiunge la soglia del 3%, i suoi voti concorrerebbero ad ottenere il premio di maggioranza, ma il partito non potrebbe entrare in Parlamento.

3) Circoscrizioni e liste
Vengono ridimensionate le circoscrizione, ma aumenta il numero. Si avrà una circoscrizione ogni 600.000 abitanti per un totale di 100. In ognuna di queste verranno presentate liste più piccole con in media sei candidati per ciascuna. Per i capilista rimane valido il «sistema bloccato» previsto in precedenza, mentre a partire dal secondo eletto scatteranno le preferenze (2 per ogni votante).
Un singolo candidato potrà presentarsi al massimo in 10 collegi diversi. Almeno il 40% dei capilista presentati saranno donne.

4) Premio e doppio turno

Allo scopo di non ricreare la situazione verificatasi nel corso delle ultime elezioni (quelle di febbraio 2013 per intenderci) e garantire la governabilità, l’Italicum prevede sia il premio di maggioranza che il doppio turno.

Il premio di maggioranza del 15% scatta se un partito o una coalizione raggiunge il 40% delle preferenze degli elettori. In totale si può dunque arrivare ad un massimo del 55%, che corrisponde a 340 seggi su 617.

Nel caso in cui nessuno riuscisse a superare il 40%, si andrebbe al doppio turno, allo scopo di assegnare il premio. Potranno accedervi solo i due partiti o coalizioni che avranno ottenuto il maggior numero di voti al primo turno. Dalla seconda tornata uscirà vincitore un singolo partito o coalizione e otterrà un premio di maggioranza che permetterà di arrivare a 327 seggi (53%).

In tal modo, qualsiasi risultato si otterrà al primo turno, un partito (o coalizione) potrà governare.

5) Quote rosa
Per quanta riguarda le quote rosa, la nuova stesura dell’Italicum prevede che entrambi i sessi siano rappresentati in misura massima del 50%. All’interno delle liste nessun genere potrà essere presente per più di due volte consecutive.

Il 40% è la soglia massima dei capilista per entrambi i sessi, mentre le due preferenze dell’eelettore, dovranno essere relative a due candidati di sesso diverso, pena la nullità della seconda preferenza.

Italicum, le eccezioni della nuova legge elettorale

Valle d’Aosta e le province di Trento e Bolzano risultano escluse dal proporzionale. Per loro saranno attivi 9 collegi uninominali così suddivisi: 8 in Trentino Alto Adige e 2 in Valle d’Aosta. Nel caso in cui i candidati trentini superassero gli 8 seggi, questi verranno distribuiti utilizzando il sistema proporzionale.
Il seggio previsto per la Valle d’Aosta e i 12 seggi previsti per i deputati eletti all’estero non vengono conteggiati nel calcolo relativo al premio di maggioranza).

Italicum: le proposte di modifica per la nuova legge elettorale

Nonostante il gruppo renziano del Partito Democratico abbia confermato la bontà dell’Italicum, c’è chi in queste ore sta spingendo per modificare, o addirittura rifare da capo, la nuova legge elettorale.

I primi ad essersi scagliati contro la nuova legge elettorale sono alcuni membri del PD (quelli di estrema sinistra) e quelli di Sinistra Italiana, con quest’ultimi che hanno persino presentato una mozione sull’incostituzionalità dell’Italicum che verrà discussa il prossimo settembre.

Al momento però è principalmente il Centrodestra a voler modificare l’Italicum. Infatti, Silvio Berlusconi vuole l’introduzione del premio di maggioranza alla coalizione e non alla lista. Questo perché alle prossime elezioni politiche il Centrodestra si presenterà unito in un unico listone, a cui prenderanno parte Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. Come dimostrato dalle elezioni di Roma, infatti, i tre partiti divisi non hanno nessuna speranza di vincere.

Nei prossimi mesi comunque la legge elettorale resterà questa. Per modificare l’Italicum, infatti, è necessario avere i numeri in Parlamento e nessuno, a parte Renzi, al momento li ha.

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