Jobs act, cosa succederà ai contratti a progetto?

Stefania Manservigi

13 Giugno 2015 - 23:05

Con la definizione degli ultimi decreti attuativi si avvicina l’entrata in vigore definitiva della riforma del lavoro, il Jobs act. Cosa succederà ai contratti a progetto?

Jobs act, cosa succederà ai contratti a progetto?

Con la messa a punto degli ultimi decreti attuativi si avvicina sempre più l’entrata in vigore definitiva del Jobs act, subordinata ormai solo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Una delle novità più importanti che la riforma del lavoro introdurrà è quella che riguarda i contratti a progetto.
Il Jobs act, infatti, sancisce lo stop definitivo alla stipulazione dei co.co.pro e per quanto riguarda quelli in essere dal primo gennaio 2016 prevede che subiscano una trasformazione in contratti di lavoro subordinato.
Vediamo nello specifico come avverrà la revisione dei contratti delle collaborazioni continuative.

Jobs act, eliminazione del contratto a progetto ed eccezioni
Dal 2016 non sarà quindi più possibile stipulare contratti di lavoro aventi la forma dei co.co.pro in quanto la stessa sarà eliminata.
Nello specifico dal primo gennaio 2016 per «prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, di contenuto ripetitivo e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro si applica la disciplina del lavoro subordinato» .
Nel caso in cui un rapporto di lavoro inquadrato come collaborazione continuativa rientri nelle prestazioni sopra descritte, si trasformerà dunque in un contratto di lavoro subordinato e verrà quindi trasformato in un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti (altra novità introdotta con il Jobs act).
Ci sono però delle eccezioni. La trasformazione in contratto di lavoro subordinato non avverrà nei seguenti casi:

- collaborazioni in cui ci sono discipline specifiche previste dai contratti nazionali di lavoro;
professioni intellettuali con iscrizione all’albo professionale;
- attività degli organi di amministrazione e di controllo delle società, sindaci, collegi;
- prestazioni a fini istituzionali in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche.

Jobs act, possibilità di stabilizzazione per i contratti a progetto entro la fine del 2015
Oltre alla trasformazione automatica dei contratti a progetto in contratti di lavoro subordinato, la riforma del lavoro prevede anche un meccanismo di stabilizzazione per i contratti a progetto stipulati nel 2015.
I datori di lavoro che assumeranno a tempo indeterminato i collaboratori a progetto entro il 31 dicembre del 2015 potranno infatti estinguere eventuali violazioni connesse all’erronea qualificazione del rapporto di lavoro pregresso ossia quelle violazioni che riguardano obblighi contributivi, assicurativi e fiscali.
Cosa succede nello specifico? Le aziende possono usufruire di queste agevolazioni per assumere collaboratori a progetto e Partite IVA. Il dipendente, all’atto di assunzione, potrà sottoscrivere una conciliazione su tutto il pregresso e l’accordo così firmato obbligherà l’azienda a non licenziare il dipendente nei successivi 12 mesi se non per giusta causa.

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