Con l’operazione conclusa la scorsa settimana nasce la partnership tra Cariplo Factory, hub di innovazione di Fondazione Cariplo, e LVenture Group. Insieme le due realtà attivano una sinergia in grado di presidiare tutte le fasi dei processi di supporto all’innovazione ed alla trasformazione tecnologica delle grandi aziende. Ne abbiamo parlato con Luigi Capello, Ad del gruppo
La scorsa settimana ci sono state importanti novità per LVenture Group, holding di partecipazioni quotata sul Mercato Telematico Azionario (Mta) di Borsa Italiana ed operante nel settore del Venture capital.
Con la sottoscrizione di un aumento di capitale per 2 milioni di azioni, Futura Invest, i cui principali azionisti sono Fondazione Cariplo e Fondazione Enasarco, ha comunicato l’ingresso nel capitale di LVenture attraverso l’acquisto di quote per un valore unitario di 0,62 euro per azione e per un complessivo investimento di 1,24 milioni di euro.
In occasione di questa importante operazione aziendale Money.it ha intervistato Luigi Capello (nella foto), Amministratore delegato di LVenture Group. Di seguito i punti salienti evidenziati dall’imprenditore.
Luigi Capello, Amministratore delegato di LVenture Group
Dott. Capello, l’operazione conclusa la scorsa settimana è un importante passo per l’azienda. Qual è il vostro giudizio?
È un’operazione importante sia per importo che per standing dei nomi coinvolti. Con l’ingresso di Futura Invest LVenture avrà un socio di prestigio e nuovi capitali da investire sulle startup. Questo ci consentirà di consolidare la nostra posizione come principale attore italiano nella creazione e nello sviluppo di nuova imprenditoria e di startup ad elevato potenziale di crescita, con importanti ricadute sull’occupazione e sullo sviluppo economico. Vorrei sottolineare, inoltre, come la presenza di Futura Invest e le relazioni con Indaco Ventures, il più grande fondo italiano di Venture capital, offriranno inoltre interessanti prospettive per la crescita e lo scaleup delle 70 startup del nostro portafoglio, con la generazione di grande valore per i nostri investitori. L’obiettivo è arrivare a 200 milioni di capitale da investire nell’attività di venture capital.
Dott. Capello come vede il settore del venture capital in Italia? Quali sono i settori più attraenti?
Il settore del Venture capital sta cominciando ad attrarre l’interesse degli investitori solo recentemente, mentre all’estero se ne sono recepite le enormi potenzialità già da tempo, basti pensare che se ne occupano anche i grandi fondi pensione. Per questo motivo io sono certo che oggi in Italia vi siano molte potenzialità perché ci sono spazi e opportunità di crescita immense. Le start up del nostro Paese godono di valutazioni molto contenute nonostante l’alto potenziale e c’è possibilità di creare valore portando le nostre aziende al di fuori dei confini nazionali, quindi internazionalizzando. A livello settoriale personalmente trovo attraente tutti quei settori legati alla tecnologia e all’intelligenza artificiale: Internet of Things, Fintech, Cyber security e via dicendo.
Dopo questa importante operazione ne avete altre in cantiere per i prossimi mesi/anni?
Sì, soprattutto per quanto riguarda operazione di uscita da importanti investimenti che abbiamo fatto nel passato, le così dette Exit. La nostra politica d’investimento prevede un orizzonte minimo di 6 anni: essendo partiti nel 2013, proprio nel 2019 molti investimenti giungeranno a maturazione e noi ci stiamo organizzando su quelli che riteniamo essere i più remunerativi. Ne abbiamo concluse già due quest’anno e il prossimo anno ne arriverà una terza. La carne al fuoco è davvero tanta, con circa 70 asset su cui siamo investiti ed un portafoglio ad altissima potenzialità sarà sempre più facile per il mercato comprendere il valore e i rendimenti che offriamo. Senza trascurare il nostro impatto sociale con la creazione di posti di lavoro sostenibili nel settore privato, in piena armonia con i criteri ESG.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
