La Buona scuola di Renzi, riforma in 12 punti: ecco le novità

Valentina Pennacchio

24 Febbraio 2015 - 14:29

La Buona scuola arriverà in Cdm il prossimo 27 febbraio. Come sarà la riforma della scuola di Renzi? Dal piano assunzioni di 150.000 precari, alla nuova pagella. Ecco cosa cambia e qual è il punto della situazione.

La Buona scuola di Renzi, riforma in 12 punti: ecco le novità

Come sarà la Buona scuola di Renzi? «La scuola che cambia, cambia l’Italia», questo è il motto di Renzi, che intende procedere verso due direttrici: merito e valutazione.

"Non è solo una riorganizzazione amministrativa, è l’idea di Italia che vogliamo fra trent’anni”.

Il 27 febbraio il Governo dovrebbe varare un decreto legge d’urgenza e un disegno di legge delega con tutti i temi da approfondire per rendere operativa la «Buona scuola», la riforma della scuola del Governo Renzi, che potrebbe essere operativa già dal prossimo autunno.

Un’importante sfida è restituire il ruolo all’insegnante, che non è

«l’ultima ruota del carro ma il motore fondante della società».

La Buona scuola: riforma in 12 punti

La riforma della scuola di Renzi è organizzata in 12 punti chiave:

  • Mai più precari nella scuola. Questo prevede un piano assunzioni straordinario di 150.000 docenti a settembre 2015 e la chiusura delle Graduatorie ad Esaurimento. A tal fine la Legge di Stabilità ha stanziato 1 miliardo di euro;
  • Dal 2016 si entra solo per concorso. Nella scuola tra il 2016 ed il 2019 saranno inseriti ben 40.000 giovani qualificati. Si diventerà docenti di ruolo solo tramite concorso pubblico, senza infinite liste d’attesa;
  • Basta supplenze. Bisogna garantire, ai fini della continuità didattica, un team stabile di docenti per coprire le cattedre vacanti;
  • La scuola fa carriera: qualità, valutazione e merito. Da quest’anno ogni scuola pubblicherà un Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento. Ogni 3 anni 2 insegnanti su 3 avranno 60 euro in più netti al mese nella busta paga grazie ad una carriera che premierà la qualità del lavoro, la formazione ed il contributo al miglioramento della scuola. Gli scatti quindi non saranno più legati solo all’anzianità;
  • La scuola si aggiorna: formazione e innovazione. Formazione continua obbligatoria;
  • Scuola di vetro: dati e profili online. Dal 2015 verranno messi online tutti i dati relativi alla scuola (budget, progetti finanziati) e sarà istituito un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa;
  • Sblocca scuola. Abolire le 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola attraverso il coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti;
  • La scuola digitale. Mettere a punto nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi, e piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi;
  • Cultura in corpore sano. Rilanciare i punti forti dell’Italia e portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell’Arte nelle secondarie;
  • Le nuove alfabetizzazioni. Rafforzare il piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni, nonché le competenze digitali, coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secondaria. Diffusione dello studio dei principi dell’Economia in tutte le secondarie;
  • Fondata sul lavoro. Potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale, alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’impresa didattica;
  • La scuola per tutti, tutti per la scuola. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche, e stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole.

Visita il sito «La Buona scuola».

Riforma scuola 2015: a che punto siamo?

Ai 12 punti chiave si aggiunge un’ulteriore novità annunciata da Renzi: la possibilità di destinare alle scuole il 5 per mille, al fine di conferire agli istituti un’autonomia economica.

«Daremo autonomia alle scuole in futuro, spero dal 2016, anche dal punto di vista economico. Sarà un meccanismo serio nel quale ciascun genitore e cittadino in dichiarazione dei redditi indica la singola scuola».

Anche le pagelle di valutazione saranno oggetto di riforma. Saranno affiancate dalle cosiddette «Certificazioni delle competenze» per gli alunni delle scuole del primo ciclo, le elementari e le medie. Qual è l’obiettivo? Come si legge dal sito del MIUR:

«Con la Certificazione delle competenze, infatti, gli apprendimenti acquisiti dagli alunni nell’ambito delle singole discipline vengono calati all’interno di un più globale processo di crescita individuale. Non è importante accumulare conoscenze, ma saper trovare le relazioni tra queste conoscenze e il mondo che ci circonda con l’obiettivo di saperle utilizzare e sfruttare per elaborare soluzioni a tutti quei problemi che la vita reale pone quotidianamente».

La certificazione partirà in via sperimentale già da quest’anno e verrà rilasciata solo agli alunni di quinta elementare promossi in prima media e agli alunni che superano l’Esame di Stato di terza media.

Ecco come saranno le schede:

  • della scuola primaria
  • del primo ciclo

Sulle assunzioni il nodo da sciogliere c’è, poiché, se il sottosegretario Davide Faraone ha confermato l’assunzione di 150.000 precari, la realtà promette altri numeri. Renzi infatti ha spiegato che dal piano assunzioni saranno tenuti fuori quelle 26.000 persone che non hanno messo piede in aula negli ultimi 5 anni.

D’altra parte il ministro Giannini ha confermato che gli idonei del concorso 2012

«sono parte del piano assunzione straordinario che il Governo sta approntando».

Saranno assunti anche quei supplenti che hanno lavorato per più più di 36 mesi nella scuola, come sancito da una sentenza della Corte di Giustizia europea.

Proprio questo aspetto non convince i sindacati. Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola ha dichiarato:

«Ogni giorno che passa appare sempre più chiaro che la proposta del governo sulla scuola è una colossale presa in giro. Nessuna soluzione vera per i precari: un premier illusionista vuol far credere che li assumerà tutti, in realtà decine di migliaia rischiano di perdere il lavoro che svolgono, precariamente, da anni. Per loro sarà proprio vero che se la scuola cambia, cambierà la loro vita: sicuramente non in meglio».

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