Londra è pronta a espellere i cittadini italiani non in regola. Il viceministro Kevin Foster ha ribadito che, se sarà necessario, interverranno anche le Forze di Sicurezza.
Una situazione inevitabile dopo la Brexit. Tutti i cittadini europei che non sono in possesso di un permesso di soggiorno dovranno a breve abbandonare il Regno Unito dicendo addio alla loro vita in questo Paese.
Ad annunciarlo e a rompere il silenzio è stato Kevin Foster, vice ministro dell’Interno con delega all’immigrazione. Foster ha ingiunto ai residenti europei che non hanno ottenuto il permesso di soggiorno di abbandonare il Regno Unito, com’è stato stabilito dall’accordo sulla Brexit. Se sarà necessario, ha continuato Foster, sarà “richiesto l’intervento delle Forze di Sicurezza”.
Un avvertimento da prendere sul serio e che riguarda anche gli italiani. Com’è emerso da una ricerca del Consolato Generale d’Italia a Londra nel 2020 oltre 400mila sono gli italiani che vivono nel Regno Unito, ma non tutti sono riusciti a presentare una richiesta per il permesso di soggiorno ed essere quindi in regola.
Brexit: il Regno Unito caccia 145mila europei non in regola
Bisogna iniziare a “fare le valigie”. Con queste parole Foster, in un’intervista a Repubblica, si riferisce a tutti i cittadini europei, e dunque anche italiani, che non hanno ottenuto “uno status di permesso di soggiorno”.
Questi cittadini che sono rimasti illegalmente nel Regno Unito dovranno andarsene volontariamente, altrimenti il Governo tramite l’Immigration Enforcement (le Forze di sicurezza) si assicurerà della loro partenza.
Purtroppo, non ci sono delle stime ufficiali che possano indicare il numero reale di europei irregolari in Gran Bretagna. Per adesso si conoscono solo quante sono state le domande di permesso rifiutate.
Ben 145.200 sono state le richieste rifiutate dall’Home Office britannico e che hanno perso l’appello; per questi non c’è altra scelta se non quella di andar via. Le fonti dell’Home Office riferiscono di un “piccolo numero di cittadini già espulsi”.
Intanto Foster difende la decisione del proprio Paese dicendo che il Governo italiano avrebbe fatto lo stesso verso chi “non ha il diritto di rimanere” o che ha commesso un reato.
Brexit: qual è la situazione attuale nel Regno Unito?
Con la Brexit si è deciso che il Regno Unito non farà più parte dell’Unione Europea e che i cittadini dell’UE che già vivevano in Gran Bretagna - e che desideravano rimanere - avrebbero dovuto registrarsi all’EU Settlement Scheme, presentando la domanda entro dicembre 2020.
Inizialmente si era stimato che gli abitanti europei presenti sul suolo inglese fossero all’incirca tra 3,5 e 4,1 milioni, ma in realtà la situazione era del tutto diversa. Al governo inglese sono state presentate ben 6 milioni di domande per rimanere.
Il numero esatto non lo abbiamo mai saputo a causa della libera circolazione UE non c’era obbligo di registrarsi nel Regno Unito.
Per tale motivo, Foster si dice soddisfatto del risultato in quanto in questo modo sarà possibile proteggere i diritti dei civili europei, cosa non possibile se non registrati.
Nel frattempo il Regno Unito ha concesso 5,4 milioni di permessi di soggiorno, di questi 2,8 milioni permanenti. La domanda poteva essere presentata solo da chi entro il 31 dicembre 2020 si trovava in Gran Bretagna e solo lo scorso giugno si è chiusa la possibilità per italiani ed europei per essere “regolarizzati” post Brexit.
Adesso non rimangono che i ricorsi che dovrebbero essere, secondo le stime riportate da Foster, circa 400mila.
Brexit: Cosa accadrà adesso nel Regno Unito?
Delle 145mila domande rifiutate 94.300 sono state ritirate e 84.300 sono state dichiarate invalide. Nonostante siano iniziati i rimpatri ci si domanda quanti ancora di questi siano rimasti illegalmente nel Regno Unito.
A questo dubbio prova a rispondere Foster:
Difficile dirlo. Questi numeri non raccontano tutta la storia. Per esempio, l’8% delle domande rifiutate si riferisce alla stessa persona. Nel dubbio, noi abbiamo sempre cercato di accettare una domanda, piuttosto di respingerla.
Foster ha rassicurato che la Gran Bretagna continuerà ad assumere un atteggiamento pragmatico, valutando sia i ricorsi sia le 108mila richieste del Settlement Scheme presentate in ritardo - dopo il 30 giugno - con una motivazione valida.
Fino al giudizio di appello tutti i loro diritti rimarranno quindi preservati.
Brexit: cosa accadrà agli italiani?
Gli italiani che si trovano nel Regno Unito, secondo i dati riportati dal Consolato Generale d’Italia a Londra nel 2020 sono più di 400mila, ma i numeri potrebbero essere errati a causa degli immigrati italiani irregolari.
Fino al 30 giugno questi hanno avuto l’opportunità di presentare la richiesta per il permesso di soggiorno e di quelli non accettati si aspetta il responso della Corte. Purtroppo, però, non si hanno numeri certi di chi è stato espulso o meno.
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