Secondo il ministro romeno degli Esteri, la Romania adotterà la moneta unica entro 5 anni, anche se è già in possesso dei requisiti imposti dall’UE.
La Romania adotterà la moneta unica nel 2022.
Secondo il ministro degli Esteri romeno l’economia della Romania ha già raggiunto i requisiti per aderire all’Euro, ma è bene aspettare cinque anni per proteggere i redditi dei pensionati.
Sarebbe il primo Paese ad unirsi all’Euro da quando ha fatto lo stesso la Lituania, nel 2015.
Al momento 19 Paesi membri dell’UE su 28 utilizzano la moneta unica - c’è anche il Montenegro che, anche se non è uno stato membro, ha adottato unilateralmente l’euro.
«Già oggi rispettiamo tutti i requisiti formali, possiamo aderire all’unione monetaria anche domani»,
ha detto Teodor Melescanu al giornale polacco Rzeczpospolita.
«Ma abbiamo paura che abbia un effetto negativo sui redditi dei pensionati più poveri».
E ha aggiunto:
«Credo che adotteremo l’euro entro cinque anni, nel 2022».
Le osservazioni Melescanu arrivano dopo una serie di dati ottimistici sull’economia della zona euro, fattore che suggerisce un recupero dell’area della moneta unica dalla crisi che l’ha colpita nel 2008.
L’ultima valutazione dell’economia romena della Commissione europea e della Banca Centrale Europea, pubblicata a giugno 2016, tuttavia, rivela che la Romania non ha ancora soddisfatto i criteri per l’adesione all’euro.
Se la Gran Bretagna dovesse lasciare il blocco e la Romania adottasse l’euro, 20 Paesi su 27 nell’Unione europea utilizzerebbero l’euro, spostando in maniera significativa l’equilibrio del potere all’interno del blocco verso i Paesi che usano la moneta unica.
Le protezioni all’interno del mercato unico per i Paesi non membri della zona euro sono un argomento importante di dibattito nell’UE.
Secondo i termini dei trattati dell’UE, gli Stati membri sono tenuti ad adottare l’euro alla fine, una volta che le rispettive economie rispettino determinati criteri economici.
Il Regno Unito e la Danimarca, tuttavia, hanno negoziato ufficialmente una clausola di eccezione e, al momento, non esiste alcuna autorizzazione reale per gli altri non-aderenti, come la Svezia.
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