La settimana dei mercati: gli asset caldi da monitorare (dal 14 al 20 settembre)

Ufficio Studi Money.it

14 Settembre 2020 - 09:02

Gli asset sotto i riflettori di questa settimana. L’indice tecnologico Nasdaq100 resta protagonista principale. Dal Petrolio al Cable, dall’azionario USA alle soft commodities.

La settimana dei mercati: gli asset caldi da monitorare (dal 14 al 20 settembre)

I listini dell’euro zona restano ancora i grandi assenti della settimana. Il discorso delle Bce, che sembrava non desiderosa di prendere una posizione a breve termine sul rafforzamento eccessivo dell’euro, avrebbe aggiunto ulteriore stress ai mercati e soprattutto all’indice tedesco, il cui paese fa riferimento principalmente sull’export per l’andamento economico. Il trend dei principali mercati rimane quindi in laterale in attesa di qualche evento fondamentale particolarmente favorevole o alla tanto attesa rotazione dei portafogli che sembra non avvenire mai. I dati fondamentali della scorsa settimana legati all’andamento dell’economia dell’eurozona sarebbero stati favorevoli, con la Banca Centrale che ha annunciato un calo del Pil reale del secondo trimestre minore delle previsioni a quota -11,8% e una stima di rimbalzo per il terzo trimestre dell’8,4%. Per adesso però questo sembra non bastare.

L’Indice Nasdaq resta protagonista del mercato

L’indice Nasdaq100 resta l’attore principale dei mercati internazionali nonostante il pesante ritracciamento dell’ultima settimana, dove il listino ha perso oltre il 10% dai massimi del 2 settembre a quota 12.439. Ad oggi l’indice si trova sotto la trendline positiva di medio periodo e si è assestato poco sopra gli 11.000 punti formando una base di consolidamento. Se l’indice dovesse rompere a ribasso il livello potrebbe indirizzarsi verso area 10.500. Un cambio di scenario rialzista sarebbe possibile invece solo sopra area 11.900. Il valore dei titoli tecnologici è decisamente “costoso”, ma il ritracciamento al quale si è assistito nelle ultime sedute potrebbero essere solo dovuto alle prese di beneficio del lungo rally. Il settore tecnologico è infatti spinto dal percorso di trasformazione digitale che molte aziende hanno intrapreso e dai servizi indispensabili che molte imprese del comparto stanno offrendo durante la crisi da Covid19.

Oro e Argento ancora in laterale. Ribasso del Petrolio

L’oro si trova ancora in una di banda di oscillazione laterale dalla barra di ritracciamento dell’11 agosto 2020 tra un minimo a quota 1.900$ ed un massimo a 1.985$. Ad oggi il trend di medio periodo risulta ancora rialzista con il prezzo ancora sopra la trendline dinamica positiva, ma lo scenario futuro appare in dubbio con le barre narrow range sempre più compresse. La stessa analisi vale anche per il parente meno nobile, l’argento, che si trova in una fase laterale più volatile e nervosa, tra i 26,15$ e i 28$ con un range di circa il 6,79%, ma in forte aumento di compressione.

Il Petrolio invece riappare in modo prepotente sulle scene con una settimana caratterizzata da un deciso movimento ribassista che ha fatto registrare una perdita di circa il 13% dall’inizio del mese. I timori di una seconda ondata di Covid19 e il rallentamento nelle fasi di sperimentazione dei vaccini anti coronavirus aleggiano sulla discesa dell’oro nero. La paura degli effetti della pandemia sull’economia reale caratterizzano il calo del petrolio che ad oggi si trova appoggiato sui livelli di supporto. Il mercato resta quindi in attesa della riunione dell’Opec+ di giovedì 17 settembre anche se i livelli delle scorte o i fondamentali sembrano passare in secondo piano rispetto ai timori legati agli effetti dell’emergenza sanitaria.

Forex: Eur/Usd ancora i laterale. Il Cable ritraccia con decisione

La major EUR/USD chiude la settimana a 1,1847 e resta nella fase laterale che ha caratterizzato il movimento dalla fine di luglio ad oggi tra un minimo a quota 1,1752 e un massimo a 1,19. La forte indecisione del cambio sembra dovuto a molteplici fattori chiave. In primis l’ingente volume di liquidità sui mercati da parte della Fed, oltre alla crisi sanitaria da Covid19 che non sembra trovare a breve una soluzione in un vaccino e gli scontri commerciali tra USA e Cina che destabilizzando il rapporto sul cambio. Ad aggiungersi al tutto, oltre alle parole di Jerome Powell, presidente della Fed sulla nuova politica della banca centrale legata all’inflazione target media al 2%, anche Christine Lagarde, che nell’ultima riunione della Bce non ha mostrato di volere prendere una posizione a breve per impedire il rafforzamento dell’euro e quindi sugli effetti per l’export che una valuta dell’eurozona troppo forte potrebbe avere sull’economia. Si potrebbe vedere quindi nuovamente il test dell’area a 1,20 nel breve periodo.

Da seguire anche l’andamento del Cable GBP/USD, con la forte correzione dell’ultima settimana che ha fatto registrare al cambio una perdita di oltre il 5% dai massimi del 1 settembre. Il ritracciamento della major ha rotto anche il supporto in area 1,30 e si è appoggiato in zona 1,2796 formando una Indecision Bar sul livello. La violazione a ribasso porterebbe l’eur/usd verso quota 1,26 mentre nel caso di un rimbalzo la major potrebbe provare il test della resistenza a 1,30.

Gli asset sotto i riflettori della settimana

Tra i titoli della settimana sotto la lente: Mc Donald, Nike, Caterpillar e Sherwin-Williams alla rottura dei massimi storici. Da non perdere di vista anche FedEx, alla violazione della resistenza a quota 230$ e, Procter & Gamble, Deere e Progressive al nuovo test dei massimi. Infine Oracle, che dopo la barra fortemente negativa di venerdì si è riportato sotto il livello storico.

Tra le valute, nei cambi contro euro, si evidenzia il movimento di apprezzamento dell’euro nei confronti della sterlina EUR/GBP dell’ultima settimana che ha fatto registrare un rafforzamento della valuta dell’eurozona di quasi il 5%. Tra i cambi contro dollaro non si riporta nessun movimento particolarmente interessante tra le major principali. Da sottolineare invece il continuo indebolimento della lira turca a quota 7,48 USD/TRY e il movimento di forza del pesos messicano USD/MXN indirizzato verso quota 21 tra le valute esotiche.

Tra le criptovalute da sottolineare la fase di compressione del Bitcoin (BTC/USD), dopo il ritracciamento partito da quota 12.000, che ha formato una base in area 10.200 che potrebbe portare ad un nuovo test a rialzo del livello a quota 11.000. Comportamento diverso per Ethereum (USD/ETH) che, dopo le prese di beneficio della scorsa settimana che gli sono costate oltre il 35% dal massimo del 1 settembre al minimo del 5 settembre, ha poi invertito la tendenza riportandosi sopra la resistenza statica precedentemente violata a ribasso.

Tra le soft commodity interessante il movimento della Soybean Meal e del Corn in forte rialzo.

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