Secondo Lagarde, sia le famiglie che le imprese stanno rischiando il default. L’allarme della BCE
Il numero uno della BCE, Chistine Lagarde, ha suonato un vero e proprio campanello d’allarme riguardante le famiglie e le imprese dell’Eurozona, che potrebbero presto finire in default.
Le ultime dichiarazioni della donna sono trapelate ieri, lunedì 8 giugno, durante la sua audizione al Parlamento europeo.
In questa occasione, il presidente BCE ha elencato tutti i rischi che potrebbero portare al citato default di famiglie e imprese, dipingendo un quadro tutto fuorché roseo.
Default famiglie possibile per BCE: ecco perché
Anche Lagarde ha ricordato che il coronavirus ha imposto ai vari governi di introdurre imponenti misure di sostegno all’economia che, tuttavia, hanno fatto aumentare ancora il debito pubblico.
Si pensi soltanto al caso dell’Italia, già gravata da un dato a tripla cifra percentuale che quest’anno potrebbe avvicinarsi anche al 160% del Prodotto Interno Lordo nazionale.
Nella sua audizione al Parlamento come presidente del Comitato UE per il rischio sistemico, la donna ha elencato tutti gli elementi che potrebbero accentuare le difficoltà del blocco, fra cui l’elevata volatilità degli asset finanziari e le “sfide significative poste alle istituzioni finanziarie”.
“Il grave shock economico potrebbe innescare diffusi default nell’economia reale, specialmente fra le famiglie e imprese che erano già troppo indebitate.”
Recovery Fund e PEPP
Il presidente dellla BCE ha poi calcato sulla necessità di adottare al più presto il Recovery Fund, definendolo uno strumento fondamentale. Qualsiasi ritardo nella sua introduzione non farebbe che incrementare il costo della crisi.
Dal punto di vista della politica monetaria, invece, Lagarde ha difeso a spada tratta il suo PEPP, già incrementato ed esteso fino al 2021 inoltrato, specificando altresì:
“La BCE può deviare dalla capital key, ha deviato dalla capital key e devierà”.
Quel che è certo, è che i prossimi mesi continueranno a rivelarsi piuttosto impegnativi per il blocco della moneta unica.
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