Lavoro: calo di assunzioni, ma aumentano i contratti stabili. Lo dice l’INPS

Teresa Maddonni

21 Febbraio 2020 - 13:41

Nel mondo del lavoro si registra un calo delle assunzioni, ma un aumento dei contratti stabili secondo l’Osservatorio sul precariato INPS. Dati allarmanti dalla cassa integrazione straordinaria in aumento che preoccupano i sindacati.

Lavoro: calo di assunzioni, ma aumentano i contratti stabili. Lo dice l’INPS

Lavoro: nel 2019 c’è stato un calo di assunzioni, ma sono aumentati i contratti stabili.

Questo è il quadro dell’INPS dall’ultimo Osservatorio sul precariato relativo a dicembre 2019 pubblicato nella giornata del 20 febbraio.

Dal rapporto si evince che lo scorso anno il saldo tra assunzioni e cessazioni è diminuito rispetto al 2018, anche se sono aumentati i contratti stabili quindi il passaggio al tempo indeterminato.

Allo stesso tempo secondo il report sono cresciute nel 2019 anche le conferme dei contratti di apprendistato, molto probabilmente frutto degli sgravi contributivi concessi alle aziende, ma sono diminuiti rispetto al 2018 quelli a tempo determinato e in somministrazione.

Un dato che però allarma i sindacati e che arriva sempre dall’INPS riguarda l’aumento di cassa integrazione e in particolare quella straordinaria come anche le indennità di disoccupazione.

Questi dati fanno riferimento all’Osservatorio sulla cassa integrazione guadagni. Cosa significa? Forse che aumenta e permane la crisi delle aziende? Sicuramente che bisogna intervenire, come chiedono i sindacati, per rilanciare le imprese.

Lavoro: calo assunzioni e aumento contratti stabili

Dall’Osservatorio sul precariato dell’INPS si delinea il quadro del lavoro in Italia nel 2019 rispetto al 2018 con un calo delle assunzioni in rapporto alle cessazioni che si accompagna tuttavia a un aumento dei contratti stabili. In particolare:

  • le assunzioni (nel privato) sono state 7.171.000;
  • le cessazioni sono state 7.010.000 e sono diminuite rispetto al 2018;
  • le trasformazioni da contratto a tempo determinato a indeterminato sono state nel 2019 706.000, il 31,8 % in più rispetto al 2018, vale a dire 170.000 in più;
  • le conferme di contratti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono aumentati del 27,6% almeno 18.000 in più.

Come abbiamo anticipato sono diminuiti i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione.

L’INPS ha evidenziato che nel mondo del lavoro sono risultate maggiormente in crescita le aziende con più di 15 dipendenti, mentre il trend per quelli di somministrazione e determinato risulta simile anche nelle aziende più piccole.

L’Istituto rileva che dei 2.438.000 contratti a tempo indeterminato, in cui si comprende l’apprendistato, gli agevolati sono 614mila, vale a dire il 25%.

Per quanto riguarda i licenziamenti e le motivazioni degli stessi l’INPS ha registrato:

  • la contrazione dei licenziamenti economici del 4%;
  • la riduzione delle risoluzioni consensuali del 15%;
  • un aumento dei licenziamenti disciplinari del 3%;
  • un aumento delle delle dimissioni del 7%.

Questo è il quadro del lavoro nel 2019 secondo INPS, ma come abbiamo detto più drammatico risulta l’Osservatorio sulla cassa integrazione guadagni che spaventa i sindacati.

Lavoro: aumenta la cassa integrazione straordinaria

Nel mondo del lavoro italiano nel mese di gennaio 2020 secondo l’Osservatorio sulla cassa integrazione guadagni sono aumentate le ore di cassa integrazione autorizzate nel totale sono state pari a 21,3 milioni e rispetto al 2019 risultano aumentate del 40,6%.

La preoccupazione maggiore, che spinge i sindacati a chiedere un intervento serio del governo nel mondo delle imprese, riguarda la cassa integrazione straordinaria. In particolare si evince dal rapporto che:

  • le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate il mese scorso sono state 9,4 milioni (7,2 milioni lo scorso anno);
  • le ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a gennaio 2020 sono state 11,9 milioni e di queste 2,6 milioni per solidarietà. L’aumento è stato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 52,6%.

Sono altresì diminuite le ore di cassa integrazione in deroga. Intanto, pubblicati i dati sulla cassa integrazione straordinaria pronta è arrivata la risposta dei sindacati. Luigi Sbarra, Segretario Generale Aggiunto della Cisl ha commentato in un comunicato stampa:

«Dopo che il 2019 si era chiuso con il 20% in più di ore autorizzate di cassa integrazione rispetto all’anno precedente, ora il nuovo dato di gennaio conferma questa tendenza, con una crescita del 30% su dicembre, un segnale davvero preoccupante, soprattutto considerando che è quasi esclusivamente la cassa straordinaria a salire, cioè quella che è indice delle crisi più strutturali».

Ha poi aggiunto che ad aumentare sono anche le domande di disoccupazione Naspi e ha concluso:

"Pur proseguendo la differenziazione tra andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, in aumento, e andamento dei rapporti a tempo determinato, in calo, il trend occupazionale risulta in decelerazione, seppur ancora positivo. Si tratta di dati allarmanti, che rispecchiano il calo della produzione industriale. Il governo deve uscire dall’immobilismo su questi temi ed aprire la annunciata fase due con misure per la crescita, altrimenti il rischio di una nuova recessione è dietro l’angolo, quando ancora il Paese non ha finito di riprendersi dalla precedente.”

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