Crescono i bonus legati alla produttività dei lavoratori: sono 4,1 milioni a ricevere in media 1.500 euro in più all’anno.
Le aziende non dovrebbero mai sottovalutare l’importanza di incentivare e fidelizzare i propri lavoratori, anche attraverso soluzioni al di là della retribuzione. Certo, si dovrebbe partire da qui dato che, come noto, oggi l’Italia ha salari reali più bassi rispetto a quelli del 1990 (mentre in Francia e Germania sono cresciuti almeno del 30%). La consolazione può però arrivare (per chi li ha) dai benefici integrativi, come i premi di produttività, che negli ultimi mesi stanno crescendo a ritmo sostenuto. Anche se con una forte concentrazione in poche regioni: il 74% è al Nord.
Al primo semestre 2024 risultano attivi nella banca dati del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali 13.597 contratti (in totale, tra contratti aziendali e territoriali) che prevedono premi di produttività, in crescita di oltre il 26% rispetto allo scorso anno. A beneficiarne sono oltre 4,1 milioni di lavoratori, che in un anno ottengono in busta paga quasi 1.500 euro in più.
Considerando che in Italia ci sono circa 42 milioni di contribuenti, quasi uno su 10 riceve premi di produttività, che diventano sempre più diffusi anche perché negli ultimi tempi sono più convenienti. Già la Legge di Bilancio 2023 aveva previsto la riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva con la quale sono tassate le somme versate ai lavoratori, portandola dal 10 al 5%. [...]
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