Nei prossimi 5 anni il mercato del lavoro avrà bisogno di assunzioni in determinati settori, ma i laureati sono sempre meno. Vediamo quali sono e quali lauree creeranno maggiore gap tra domanda e offerta.
Alcuni settori nel mercato del lavoro avranno bisogno di assunzioni nei prossimi 5 anni, ma quali sono?
Ci saranno 5mila laureati in meno negli anni a venire e in settori strategici e fondamentali per la vita del Paese. Il rapporto Excelsior di Unioncamere delinea un quadro allarmante di un gap che si andrà a creare tra domanda e offerta di lavoro.
Laureati in meno, almeno 5mila, nei settori scientifici a fronte di un numero elevato e crescente di laureati in materie umanistiche, politico-sociali e psicologiche.
Abbiamo visto come sempre secondo Unioncamere nei prossimi anni ci saranno 3 milioni di assunzioni per laureati e diplomati nei prossimi 5 anni che si lega inevitabilmente ai dati di un calo dei laureati in determinate discipline davvero preoccupante.
Vediamo quali sono i settori che avranno bisogno di assunzioni nei prossimi 5 anni, ma soprattutto quali discipline vedranno scemare la presenza di laureati.
Lavoro e assunzioni, 5mila laureati in meno nei prossimi 5 anni
Il lavoro e in particolare quello che riguarda le assunzioni dovrà affrontare i 5mila laureati in meno in alcune discipline dei prossimi 5 anni. Ma quali sono i settori che soffriranno di più?
A fronte dei moltissimi laureati in materie umanistiche, politico-sociali e psicologiche per i quali non ci saranno molti posti di lavoro, mancheranno principalmente medici, ingegneri, manager, statistici.
La carenza dei medici si attesterà intorno alle 60-70mila unità. Mancheranno anche scienziati e statistici e anche i laureati in giurisprudenza laddove le iscrizioni universitarie sono calate bruscamente negli anni fino ad arrivare a un 40% in meno.
Abbiamo già visto come ci saranno circa 3milioni di posti di lavoro per laureati e diplomati, ma a fronte di questi numeri i laureati in particolare che riusciranno a coprire il fabbisogno non saranno sufficienti.
Gli effetti di Quota 100 e del naturale turn over anche nella Pubblica Amministrazione porteranno a una grande richiesta di laureati in quelle discipline, ma che non ci saranno. Il rapporto Excelsior parte dal 2019 e fa questa stima:
- i laureati nel 2017 sono stati 185.800;
- quelli entrati nel mercato del lavoro sono stati 163.700;
- nei prossimi 5 anni i laureati che entreranno nel mercato del lavoro si stima potranno essere 179.200 all’anno;
- nel periodo 2019/2023 il fabbisogno del mercato del lavoro si attesterà intorno alle 191.800/202.700 unità per anno;
Da questi dati emerge un dislivello profondo tra domanda e offerta di lavoro e che porterà nei 5 anni ad avere tra i 60.000 e i 120.000 laureati in meno nei settori che lo richiedono e circa 337.000 laureati disoccupati.
Nel periodo considerato 2019/2023 con molta probabilità i neolaureati che accederanno al mondo del lavoro saranno di numero minore rispetto ai posti realmente disponibili e quindi ci saranno tra gli 88 e i 93 laureati ogni 100 posti disponibili.
Il rapporto rende chiaro quello che è il problema in Italia e che viene alla luce in ogni indagine Excelsior: abbiamo meno laureati rispetto alla media europea e laureati in discipline che non sono richieste nel mercato del lavoro, come quelle umanistiche per esempio.
Inoltre in Italia vi è un altro allarmante dato che riguarda proprio i laureati in materie scientifiche impiegati nelle piccole e medie imprese. Si registra infatti il fenomeno della sovra-qualificazione laddove i laureati STEM, vale a dire in discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, non sono abbastanza valorizzati per il loro livello di specializzazione.
Ma vediamo quali sono i settori che avranno maggior bisogno di assunzioni nei prossimi 5 anni a fronte del numero esiguo di laureati.
Meno laureati e maggior offerta nei prossimi 5 anni: ecco dove
Alcuni settori del mercato del lavoro sentiranno maggiormente la mancanza di laureati nei prossimi 5 anni. In particolare mancheranno medici, scienziati, ingegneri, giuristi e statistici.
Nel periodo che va dal 2019 al 2023 il mercato del lavoro italiano avrà bisogno di poco più di un milione di laureati e nei seguenti settori:
- economico-sociale (compresa area economico-statistica e politico sociale) tra 218.000 e 232.000;
- umanistico tra 208.000 e 221.000 unità;
- ingegneria-architettura tra i 182.000 e 196.000 laureati;
- medico-sanitario tra 171.000 e 176.000;
- scientifico tra 69.000 e 74.000 laureati;
- giuridico tra 98.000 e 103.000 unità.
In particolare nel settore scientifico il fabbisogno di laureati riguarderà principalmente:
- il settore scientifico matematico-fisico per 29.000 e 31.000 laureati;
- chimico-farmaceutico per 25.000/ 27.000 unità;
- geo-biologico per 15.000/17.000 laureati.
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