La Lega chiede di tagliare le accise sulla benzina. Ma si scorda della promessa non mantenuta da Salvini

Stefano Rizzuti

11 Marzo 2022 - 12:14

La Lega chiede di sospendere le accise sui carburanti dopo l’aumento dei costi di benzina e diesel. Ma dimentica che Salvini aveva promesso un taglio che, quando era al governo, non ha introdotto.

La Lega chiede di tagliare le accise sulla benzina. Ma si scorda della promessa non mantenuta da Salvini

La Lega chiede di sospendere le accise sulla benzina. Una richiesta che fa venire alla mente quando Matteo Salvini, leader della Lega e allora vicepresidente del Consiglio, prometteva di tagliarle al primo Consiglio dei ministri. Promessa mai mantenuta.

Ora il Carroccio, con l’aumento del costo del carburante, torna all’assalto e presenta una mozione al Senato chiedendo di sospendere il pagamento delle accise sulla benzina fino a che non si tornerà ai prezzi di fine 2019 per benzina e diesel.

La richiesta leghista nasce dall’aumento dei prezzi del carburante che ha seguito il conflitto in Ucraina e l’invasione russa. La proposta è stata rilanciata anche da Susanna Ceccardi, europarlamentare del Carroccio, che ha sottolineato come le accise vengano pagate per finanziare anche guerre di ormai quasi un secolo fa, seppure non sia così. La Lega, inoltre, sembra essersi scordata della promessa - non mantenuta - di Salvini.

Le accise sulla benzina e il taglio quasi impossibile

Le accise sono imposte indirette su alcuni beni come l’energia elettrica o, appunto, i carburanti. Attualmente i prezzi della benzina sfiorano i 2 euro al litro. La media della scorsa settimana era di 1,95 al litro: una cifra che comprende anche 0,73 centesimi di accise e 0,35 di Iva. Per il gasolio le accise corrispondono a 0,62 euro al litro mentre l’Iva è di 0,33 euro.

Le accise sui carburanti sono comunque rimaste invariate dal 2013 a oggi. C’è poi un’altra questione, rispetto a ciò che afferma Ceccardi: le accise non vengono più pagate per singole voci (come la guerra in Etiopia citata dall’europarlamentare), ma rientrano in una voce unica che finanzia il bilancio statale nel suo complesso.

Eliminare le accise, peraltro, non è un’operazione semplice. Per capire il perché basta prendere un dato: nel 2017 il governo ha incassato attraverso le accise su carburanti e combustibile 25,7 miliardi di euro in un anno. Non una cifra di poco conto.

La promessa non mantenuta di Salvini sulle accise

Durante la campagna elettorale del 2018 il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva promesso che il suo primo intervento sarebbe stato proprio in direzione di un taglio delle accise. Avrebbe dovuto introdurlo nel primo Consiglio dei ministri. Ma dopo 14 mesi di governo Lega-M5s il vicepresidente del Consiglio non ha mai ridotto le accise sui carburanti.

Non l’ha fatto al primo Consiglio dei ministri, ma ha poi continuato a promettere che l’avrebbe fatto presto. Ha assicurato che il taglio sarebbe arrivato entro l’estate del 2018. Poi, fallito questo obiettivo, ha spostato la scadenza in avanti, alla legge di Bilancio.

Ma anche qui ancora niente e un nuovo rinvio al 2019. Anno in cui, però, Salvini sembra essersi dimenticato della sua promessa, tanto da non parlarne praticamente più. Fino alla fine dell’esperienza di governo con i 5 Stelle, proprio per sua volontà. Il taglio quindi non è mai arrivato. Ma oggi la Lega sembra dimenticarsene e torna a chiederlo al governo.

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