Legge 104 senza comma 3: a cosa ho diritto?

Lorenzo Rubini

25 Agosto 2021 - 19:37

Quando si parla di legge 104 si pensa ai permessi legge, ai diritti del lavoratore e ai congedi. Ma questi spettano solo con la gravità.

Legge 104 senza comma 3: a cosa ho diritto?

Il riconoscimento della legge 104 può essere con gravità (articolo 3, comma 3) o senza gravità (articolo 3, comma 1). I due casi prevedono riconoscimenti diversi e, ovviamente, le agevolazioni maggiori spettano a coloro cui è stato riconosciuto un handicap grave, come ad esempio i 3 giorni di permesso per se stessi o per assistere un familiare, il congedo straordinario retribuito ed alcuni benefici in ambito lavorativo.

Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:

“Salve. La mia domanda è molto semplice.
Ho la legge 104, ma senza il famoso comma 3.
A cosa ho diritto in pratica?
So che non mi spetta il posto invalidi.
So che mio marito non può prendere i 3 giorni mensili dal lavoro.
So che non posso usufruire degli sconti per i musei o i cinema.
Quindi a cosa mi serve?
Preciso che la mia invalidità mi costringe a trasfusioni periodiche (sono talassemica).
Grazie.”

Legge 104 senza comma 3: quali diritti?

L’articolo 3, comma 1 della legge 104 del 1992 è riconosciuta alla persona con handicap che non è considerato grave. La distinzione tra handicap con gravità o meno ha molta rilevanza soprattutto nel riconoscimento delle agevolazioni previste dalla normativa.

Anche se le agevolazioni più importanti sono riconosciute solo nelle situazioni di gravità, anche per chi è portatore di handicap con articolo 3, comma 1, sono previste agevolazione che riguardano il lavoro, i mezzi di trasporto, le spese sanitarie. Altre agevolazioni, sempre con il comma 1, sono previste per quel che riguarda le spese per gli addetti all’assistenza, per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per le detrazioni figli a carico. Vediamo nello specifico.

I familiari di un disabile riconosciuto portatore di handicap possono rifiutare di svolgere lavoro notturno tanto per cominciare. Il disabile stesso, poi, ma anche i familiari che li hanno a carico, può fruire di agevolazioni fiscali per l’acquisto di un veicolo (se rientra nei profili aventi diritto) con applicazione dell’IVA ridotta al 4% e detrazione IRPEF del 19% sul costo di acquisto. In questo caso, però, è necessario avere impedite capacità motorie o essere non vedenti o sordi.

Il disabile, inoltre, ha diritto all’acquisto di ausili informatici o tecnici che facilitino la sua integrazione con IVA agevolata al 4% e alla detrazione del 19% sulle spese sostenute per l’assistenza personale (ma solo in caso di non autosufficienza) su un tetto massimo di 2100 euro l’anno. Inoltre, i genitori che hanno fiscalmente a carico figli portatori di handicap hanno diritto a detrazioni per i figli a carico di importo più elevato.

Altre agevolazioni previste per i disabili con articolo 3, comma 1 sono:

  • possibilità di vedersi ridurre il canone mensile della telefonia fissa del 50%
  • per i soggetti che hanno invalidità civile riconosciuta pari o superiore al 66% esenzione dal pagamento del ticket sanitario
  • per i soggetti con limitate capacità di deambulazione potrebbe essere previsto anche il ticket per disabili che consente circolazione e sosta in zone definite.

In ogni caso, le agevolazioni sulla mobilità (mezzo di trasporto, contrassegno disabili) vengono riconosciute solo in presenza di impedimenti alla deambulazione o all’autosufficienza del disabile.

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