Link Campus, esami truccati: indagati poliziotti e un sindacato delle Forze di Polizia

Antonio Cosenza

14/05/2020

Concluse le indagini alla Link Campus, esami truccati per facilitare la laurea: tra gli indagati molti poliziotti e il sindacato SIULP.

Link Campus, esami truccati: indagati poliziotti e un sindacato delle Forze di Polizia

Dopo oltre due anni di accertamenti l’indagine della procura di Firenze sulla Link Campus si è conclusa: e quello che ne consegue è un duro colpo d’immagine per la Polizia di Stato visto l’alto numero di poliziotti interessati (e anche di un importante sindacato).

Per chi non fosse a conoscenza della vicenda è bene fare un piccolo riassunto: la procura di Firenze ha effettuato tutti gli accertamenti del caso per verificare se effettivamente presso la facoltà di Scienze politiche e relazioni internazionali all’ateneo privato Link Campus University di Roma ci fosse realmente un meccanismo volto a facilitare il superamento degli esami ai fini del conseguimento della laurea.

I pm toscani hanno raccolto tutte le prove di cui avevano bisogno e adesso le indagini sono chiuse: nel registro degli indagati finiscono 71 persone, di cui anche alcuni poliziotti. Diverse le accuse: dalla falsità materiale e ideologica riguardo ai numerosi episodi di verbali di esame alterati all’associazione a delinquere.

E tra gli indagati c’è anche il segretario generale di un importante sindacato delle Forze di Polizia; vediamo perché.

Link Campus, chiuse le indagini: cosa ha scoperto la procura di Firenze

Tra gli indagati per i presunti “esami facili” della Link Campus c’è anche il presidente della scuola, l’ex ministro Vincenzo Scotti. Questo è indagato per associazione a delinquere in concorso finalizzata ai falsi esami, nonché per essere “promotore, costitutore e organizzatore dell’associazione”. Insieme a lui ci sono anche Pasquale Russo (direttore generale della Link), Claudio Roveda (rettore e membro del cda), Pierluigi Matera (componente del Senato accademico) e Maurizio Claudio Zandri (coordinatore del corso di laurea). Con questi anche diversi docenti, ricercatori e amministrativi.

Sono diverse le violazioni contestate, come ad esempio quelle riguardanti la modalità di effettuazione degli esami che presentavano diversi aspetti illeciti. Dalla mancata frequenza alle lezioni al fatto che - nonostante l’obbligo di sostenere le prove d’esame nella sede capitolina della Link Campus - questi spesso si tenevano nella struttura di Firenze e Bologna. E dalle indagini risulta anche che i docenti consegnassero le prove d’esame con largo anticipo, senza contare poi che durante lo svolgimento della prova agli studenti veniva autorizzato l’accesso ad Internet per la libera consultazione delle risposte da dare.

Un meccanismo che secondo le indagini ha interessato gli anni accademici 2016-2017 e 2017-2018. Corsi a cui hanno preso parte molti poliziotti.

Laurea facile per fare carriera in Polizia

Come anticipato, qualora le accuse dovessero essere confermate in sede di giudizio, ci sarebbe un duro danno d’immagine per la Polizia di Stato. Tra gli indagati dalla procura di Firenze, infatti, ci sono anche molti poliziotti in servizio presso la questura di Firenze. Questi si sarebbero iscritti alla Link Campus per conseguire una laurea in maniera più semplice e veloce; titolo che poi gli sarebbe stato utile per fare carriera.

E non è tutto, perché sembra che a fare da tramite tra l’Università e i poliziotti indagati sia stato il sindacato SIULP, di cui il segretario generale - Felice Romano - risulta essere indagato con l’accusa di associazione a delinquere in concorso con i vertici stessi della Link Campus.

C’è da dire comunque che gli avvocati difensori dei poliziotti indagati ritengono che questi fossero in buona fede dal momento che in ogni occasione questi si sono “scrupolosamente attenuti alle indicazioni dei funzionari della Link Campus University”. Vedremo se questa difesa sarà ritenuta valida in corso di giudizio.

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