Long Covid: il CDC aggiorna i possibili sintomi

Marco Ciotola

29/04/2021

Il cosiddetto Long Covid resta ancora in grossa parte un’incognita dal punto di vista medico, ma per il CDC occorre tener d’occhio questi specifici sintomi e cercare assistenza

Long Covid: il CDC aggiorna i possibili sintomi

Il CDC cerca di portare chiarezza sul cosiddetto Long Covid. Temuto e ancora in grossa parte un’incognita dal punto di vista medico, resta sotto i riflettori di molta ricerca medica statunitense e non solo.

Solo di recente proprio dal Centers for Disease Control and Prevention è arrivata una raccomandazione generica destinata a tutti gli americani, invitati a non esitare nel cercare assistenza medica se soffrono di sintomi persistenti e debilitanti a causa del Covid-19.

Sintomi che il dottor John Brooks, medico a capo del coordinamento per la risposta al coronavirus del CDC, ha etichettato come “qualcosa di cui non avete mai sofferto prima”:

“Se avete sintomi che non avete mai avuto prima, qualcosa di completamente nuovo che segue il periodo del Covid - come dolori al petto, difficoltà a respirare, difficoltà di concentrazione o semplicemente non state migliorando - dovreste cercare assistenza”.

Long Covid: il CDC aggiorna i possibili sintomi

Dal CDC hanno notato come in generale le persone si preoccupino di recarsi in ospedale per segnalare qualcosa che potrebbe non essere troppo grave, specialmente nel bel mezzo di una pandemia.

Ma questo nei potenziali casi di Long Covid potrebbe rappresentare un ostacolo all’approdo verso chiarezze - ormai sempre più necessarie - sui preoccupanti strascichi del virus nel lungo termine.

Lo ha sottolineato proprio il CDC, raccomandando in un certo senso le persone a segnalare quadri clinici simili, e al contempo aggiornando la mappa di possibili sintomi da collegare al Long Covid.

Quest’ultimo - chiamato dai ricercatori Post-Acute Sequelae of Covid-19 (PASC) - può variare da lieve a invalidante, e secondo una ricerca dell’Università di Washington un terzo dei pazienti ne soffre.

Tra i disturbi più citati, spiccano affaticamento, mancanza di respiro, disturbi del sonno e difficoltà di concentrazione, tutti sintomi che nei pazienti analizzati persistevano da almeno nove mesi.

Nel quotidiano le persone riportano soprattutto spossatezza, astenia, battito cardiaco irregolare, febbricola, eruzioni cutanee, fotosensibilità, dolori muscolari, mal di testa e spesso anche disturbi gastro-intestinali.

Per il dottor Francis Collins, direttore del National Institutes of Health, le persone che sono state ricoverate in ospedale con il virus sembrano avere una maggiore probabilità di sviluppare il Long Covid.

Tuttavia, non esistono certezze al momento, mentre la speranza che il vaccino riduca tali sintomi resta viva. Da questo punto di vista lascia ben sperare uno studio osservazionale del Regno Unito ancora non sottoposto a peer review.

Quest’ultimo ha monitorato lo stato dei pazienti affetti dal cosiddetto Long Covid a vaccinazione ricevuta, confrontandoli con quelli che non ne avevano avuto ancora accesso e scoprendo che tra il 30 e il 40% dei vaccinati ha riferito di aver visto i sintomi alleviarsi sensibilmente e in alcuni casi persino scomparire.

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