M5S a rischio scissione: cosa succede se Conte lascia

Alessandro Cipolla

25/06/2021

Il Movimento 5 Stelle potrebbe essere a un passo dalla spaccatura: se non verrà ricucito lo strappo tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, una scissione appare inevitabile.

M5S a rischio scissione: cosa succede se Conte lascia

Per Giuseppe Conte questo è il momento della riflessione e del silenzio, sono stati annullati tutti gli appuntamenti pubblici previsti in giornata, ma ormai appare chiaro che il Movimento 5 Stelle sarebbe sull’orlo di una scissione.

A far precipitare la situazione è stato lo show di Beppe Grillo in occasione dell’incontro con i gruppi parlamentari pentastellati. Il fondatore infatti non ha risparmiato autentiche bordate all’avvocato che “deve studiare il M5S”.

Il casus belli è il nuovo Statuto che il comico ha chiesto a Giuseppe Conte di riscrivere per rifondare un Movimento con a capo proprio l’ex Presidente del Consiglio. Nell’incontro con i parlamentari, Beppe Grillo ha bocciato il testo facendo bella mostra di tutte le correzioni che avrebbe apportato.

In soldoni Grillo pretenderebbe di avere l’ultima parola nelle scelte future del Movimento, rifiutando per sé un ruolo puramente consultivo. Conte invece, non vorrebbe in qualche modo essere commissariato anche nell’aspetto della comunicazione.

Chi si aspettava nel Movimento 5 Stelle un chiarimento tra i due è rimasto deluso: il fondatore è ripartito dalla capitale, mentre il capo politico designato ha riunito la sua stretta cerchia per capire cosa fare. In mezzo poi ci sono i pontieri, a lavoro per evitare una rottura che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per il partito.

M5S:cosa sta succedendo?

La grande speranza di tutti gli esponenti del Movimento 5 Stelle è che alla fine questo strappo possa essere ricucito. Senza un passo indietro da parte di entrambi, sarà difficile giungere a una sorta di compromesso.

Giuseppe Conte di recente molto si è speso per scrivere il nuovo Statuto, forte del mandato avuto e convinto di poter godere, sempre tenendo conto della base e dei parlamentari, di una sostanziale autonomia decisionale. Al comico invece di piace per nulla l’idea dell’uomo solo al comando dei 5 Stelle.

La bocciatura del suo lavoro da parte di Beppe Grillo, soprattutto per il modo quasi canzonatorio con cui è arrivata, appare essere un boccono troppo amaro da digerire per l’ex Presidente del Consiglio.

Nelle ultime ore, si starebbero così susseguendo le voci di un Conte pronto a mollare tutto nonostante il lavoro svolto negli ultimi mesi, restituendo in pratica il Movimento 5 Stelle nelle mani del suo fondatore.

Rischio scissione se Conte lascia

La prima conseguenza di un addio da parte dell’avvocato sarebbe l’immediata fuoriuscita dei fedelissimi contiani, se ne conterebbero una ventina in Parlamento ma il numero potrebbe essere ben maggiore. Questo però potrebbe essere solo l’antipasto di una autentica scissione.

Se l’avvocato infatti dovesse intraprendere la strada del partito personale, ma non sono mancate delle timide smentite a riguardo nei giorni scorsi, ci potrebbe essere una autentica fuga di massa dal Movimento.

I motivi sono sostanzialmente due: i parlamentari alla seconda legislatura potrebbero così vedere superato il vincolo dei due mandati, inoltre tra diversi pentastellati sarebbe forte la convinzione che, sondaggi alla mano, sia Conte il cavallo su cui puntare in vista delle elezioni nel 2023.

Senza una riappacificazione, Grillo potrebbe ritrovarsi di nuovo a capo di un Movimento svuotato di parlamentari ed elettori, mentre Conte dovrebbe iniziare da zero a costruire un nuovo partito con tutte le difficoltà derivanti.

Neanche dopo il voto sul sostenere o meno il governo Draghi, il Movimento 5 Stelle è sembrato essere così vicino a una scissione: guardando i sondaggi, si rischierebbe di avere due partiti sotto la doppia cifra, un autentico regalo al centrodestra proprio nel momento in cui una alleanza giallorossa starebbe iniziando a palesarsi visti i diversi accordi con il PD stretti in vista delle amministrative.

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