MES protagonista. Per Gentiloni ok al Recovery Fund, ma l’Italia deve attivare il fondo salva-Stati adesso
Attivare il MES subito, nonostante l’accordo sul Recovery Fund.
È questo il senso dell’ultima intervista rilasciata da Paolo Gentiloni a Repubblica, durante la quale il commissario europeo per l’economia ha espresso soddisfazione sull’intesa trovata dal Consiglio UE, pur ribadendo la necessità per Roma di intraprendere una strada diversa al momento.
Bene dunque l’accordo sul Recovery Fund, ma via libera all’attivazione immediata del MES secondo Gentiloni. Ma perché?
Perché attivare il MES conviene secondo Gentiloni
L’ex Presidente del Consiglio ha celebrato l’accordo sul Recovery Fund definendolo come il più importante dalla nascita dell’euro. Allo stesso tempo però Gentiloni ha voluto effettuare una precisazione, attraverso la quale ha spiegato perché all’Italia conviene attivare il MES adesso:
“Le erogazioni del Recovery inizieranno nella seconda parte del 2021 ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l’approvazione del Piano”.
Roma dunque non avrà a disposizione denaro immediato, cosa che renderà necessario l’utilizzo di strumenti alternativi al Recovery Fund, come appunto il Meccanismo Europeo di Stabilità.
Quest’ultimo, ha continuato il Commissario, è stato alleggerito delle vecchie, imponenti condizioni, ed è diventato più vantaggioso.
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Ok al MES senza condizioni. Ma cosa significa?
Dello stesso avviso numerosi altri esponenti politici tra cui Forza Italia, PD e Italia Viva di Matteo Renzi, con quest’ultimo a calcare sulla necessità di attivare il MES per poter usufruire degli ormai noti 36 miliardi di euro destinati all’Italia.
Il ragionamento dei favorevoli al fondo salva-Stati è il seguente: perché aspettare un anno i soldi del Recovery Fund, comunque condizionati all’implementazione di riforme approvate dall’UE, e non usare invece il denaro del fondo salva-Stato, disponibile immediatamente e senza condizioni (tranne che quelle di utilizzo per le spese legate all’emergenza sanitaria)?
Perché attendere i via libera di Bruxelles sul proprio Piano Nazionale di Riforme (PNR) e non effettuare una valutazione “semi automatica” (come definita da Il Sole 24 Ore) sulla sostenibilità del debito dello Stato bisognoso?
Domande, queste, che non sembrano convincere gli oppositori del fondo tra cui sicuramente il Movimento 5 Stelle e la Lega, da sempre contrari all’attivazione della linea di credito.
Soltanto ieri il partito di Salvini e il gruppo Identità e democrazia hanno presentato al Parlamento europeo un emendamento alla risoluzione sulle conclusioni del Consiglio europeo, per chiedere di respingere l’uso del fondo salva-Stati.
A favore hanno votato i pentastellati e Fratelli d’Italia, mentre parere negativo è stato espresso da Partito Democratico e Forza Italia. L’emendamento è stato bocciato.
Per alcuni, dunque, attivare il MES adesso sarà l’opzione più conveniente per l’Italia. Il dibattito continuerà fino a che l’esecutivo non sarà costretto a prendere una decisione.
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