Aumento di capitale di MPS a rischio con la vittoria del NO al referendum? Il rischio bail in per l’istituto senese è dietro l’angolo?
MPS: aumento di capitale addio con la vittoria del NO al referendum costituzionale? Il titolo Monte Paschi non crolla, il piano di salvataggio forse procederà come previsto evitando il bail in.
Quale futuro per l’aumento di capitale di Monte Paschi con la grave incertezza politica generata dalla vittoria del No al referendum e dalle dimissioni di Renzi?
In apertura di oggi, all’indomani dei risultati del referendum, il titolo di MPS è crollato dell’11% a quota 17,40 centesimi, per poi recuperare e scambiare in rialzo per la giornata dello 0.80% circa.
Dopo il crollo iniziale, anche il Ftse Mib recupera a reazione del No al referendum costituzionale.
Aumento capitale MPS addio con il NO al referendum? Arriva il bail in?
La voce lanciata dall’edizione di oggi de Il Corriere della Sera parla della possibilità che il cda di MPS possa dichiarare IMPOSSIBILE procedere con l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro a causa delle conseguenze del NO al referendum costituzionale.
Con l’addio all’aumento di capitale di MPS, alla BCE spetta decidere se concedere più tempo affinché l’istituto senese proceda con le operazioni di aumento della sua capitalizzazione.
Ma davvero una proroga delle tempistiche nelle quali MPS deve procedere con l’aumento di capitale sarà utile per evitare il fallimento?
Gli investitori, con una rinnovata fase di incertezza in Italia causata dalla vittoria del NO al referendum e le conseguenti dimissioni del premier Matteo Renzi, sarebbero meno propensi ad investire all’interno del mercato italiano.
Nei giorni precedenti alle votazioni del referendum, il destino di MPS era stato legato all’esito del referendum, così come il suo aumento di capitale. Ora la possibile entrata del fondo sovrano del Qatar, il Qia, potrebbe dire addio all’operazione dopo l’esito del referendum.
Alcuni credono che il rischio bail in per MPS sia ancora all’orizzonte.
Perché il titolo MPS non crolla?
Tuttavia, al momento il titolo MPS non crolla.
Il mercato evidentemente spera nell’effetto positivo della conversione del bond subornati in azioni, che garantisce oltre 1 miliardi di euro.
MPS e il NO al referendum: il futuro tra aumento capitale e piano di salvataggio
Sta ai mercati decidere quanto saranno gravi le conseguenze sull’aumento di capitale e sul piano di salvataggio di MPS derivanti dalla vittoria del NO al referendum costituzionale.
L’incertezza a livello politico è tanta. Solo i prossimi giorni ci aiuteranno a comprendere se siamo ancora in presenza di tutte le condizioni necessarie per far funzionare a dovere l’aumento di capitale di MPS con gli advisor Jp Morgan e Mediobanca.
Ancora non sappiamo se l’aumento di capitale di MPS fino a 5 miliardi potrà funzionare, ma l’attuale reazione positiva dei mercati farebbe ben sperare.
Occhi puntati anche sull’aumento di capitale di Unicredit.
MPS e fondo Qatar: quale futuro con il NO al referendum?
Occhi puntati sul fondo del Qatar, la QIA, che si era candidata al ruolo di anchor investor per un’esposizione fino ad un miliardi di euro.
Di fianco troviamo anche alcuni hedge fund americani.
Il futuro dell’aumento di capitale di MPS rimane ancorato alla decisione del fondo del Qatar e dei fondi statunitensi, che valuteranno se proseguire anche con la vittoria del NO al referendum.
Una loro ritirata dall’operazione di aumento di capitale di MPS potrebbe generare un grave effetto domino.
Se il tutto dovesse fallire, l’ad di MPS Morelli si recherà di fronte alla BCE per valutare il da farsi.
Domani mattina il cda di Monte Paschi potrà valutare l’andamento delle azioni MPS sul mercato e la risposta degli investitori esteri e comprendere così come procedere con l’aumento di capitale.
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