L’obbligo vaccinale per gli Over 50 non è stato accolto di buon grado dai no vax, i quali si stanno organizzando per una manifestazione a Roma. Ecco perché potrebbero esserci problemi.
Marcia dei no vax su Roma. È questa la decisione annunciata da Marco Liccione, leader dei No Vax di Torino, davanti alla scelta del Governo di imporre l’obbligo vaccinale per gli Over 50.
I no vax cercano ancora una volta di sfilare davanti al Parlamento schierandosi contro l’obbligo vaccinale e l’obbligo di green pass. Attualmente il leader torinese, Liccione, è positivo, ma attende di negativizzarsi, per poter marciare con gli altri no vax a Roma. Intanto nella Capitale, dopo le ultime indagini condotte sui No Vax, insieme alla manifestazione si temono problemi di ordine pubblico: ecco perché.
Manifestazioni no vax contro l’obbligo vaccinale
Non è stato accolto di buon grado l’obbligo vaccinale Over 50 dai no vax che non minacciano solo manifestazioni, ma molto di più. Dall’approvazione del Decreto del 5 gennaio il vaccino è ormai obbligatorio per gli ultracinquantenni e ha scatenato le ire di coloro che sono contrari al vaccino anti-Covid.
In queste ore in uno dei gruppi Telegram più frequentati dai No Vax italiani, Basta dittatura, si tenta di organizzare una forma di resistenza alle nuove norme del governo. Se aumentano sempre di più le persone che decidono di vaccinarsi, o che sono costrette, i no vax rappresentano uno zoccolo duro che non ha intenzione di cedere o ritrarsi.
I no vax infatti si stanno muovendo su diversi livelli per poter agire concretamente contro l’imposizione del Governo. Dal punto di vista istituzionale si organizzano manifestazioni e proteste in tutta Italia. L’autoproclamata Commissione Dupre (Dubbi e precauzione), che vede a capo Carlo Freccero e il giurista piemontese Ugo Mattei, ha dato appuntamenti ai no vax sabato a Torino per scendere in piazza. Sono in realtà diversi gli appuntamenti, alcuni per sabato 8 gennaio, altri per il 15 gennaio, come per la manifestazione a Roma, altri ancora a febbraio.
Al di là delle manifestazioni, c’è chi pensa a come affrontare quotidianamente l’obbligo. La soluzione è sempre la stessa, forse anche fuorviante: non possono controllarci tutti. Oltre le parole, però, c’è il rischio che qualcuno provi a organizzare qualcosa di più sistemico e violento.
Manifestazione no vax Roma: perché potrebbero esserci problemi di ordine pubblico
A Roma sarà una “bella botta”. Con queste parole Liccione parla della manifestazione a Roma, annunciata per il 15 gennaio, e per la quale spera di essersi negativizzato. Liccione se la prende direttamente con il Governo: Palazzo Chigi deve assumersi le proprie responsabilità e mettere l’obbligo per tutti se “i vaccini funzionano veramente”. Infine ha aggiunto: "La multa di 100 euro non cambia niente, le persone non hanno nemmeno i soldi per piangere, figuriamoci chi pagherà. Si tratta di uno schiaffo morale a chi sta rischiando la vita”.
Oltre la manifestazione però con le proteste no-vax c’è il rischio che si replichino gli episodi violenti che mesi fa videro l’assalto della sede della Cgil. Infatti se sui gruppi si parla di manifestazioni e proteste, c’è anche chi incita all’odio e alla violenza. Da un’indagine dell’intelligence infatti è emerso che bisogna essere attenti non tanto ai no vax, quanto ai lupi solitari, soggetti più instabili.
Manifestazioni no vax: l’intelligence mette in guardia dai lupi solitari
Se sui gruppi si incita all’odio c’è anche il rischio che qualcuno accolga l’istigazione, si parla infatti di ricorrere alle armi e a chi ha esperienze con la malavita.
Se queste rimangono parole bisogna far attenzione a “lupi solitari” di questi gruppi. È questo l’allarme della nostra intelligence, come hanno poi spiegato al Copasir i vertici dei Servizi e la stessa ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Questi soggetti sono persone non controllate e non controllabili che potrebbero compiere gesti violenti.
Sono aperte le indagini sui gruppi No Vax italiani e tra di loro sono stati individuate persone che in casa avevano armi e in alcuni casi anche esperienze nel mondo del crimine o dell’eversione. Da Bologna a Torino si è già intervenuti con perquisizioni e sequestri, ma con le nuove norme la tensione sale e si temono problemi di ordine pubblico, specialmente nella Capitale.
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