Come verificare quali sono le mascherine ffp2 realmente efficaci nel contrastare il coronavirus ed evitare di incorrere in truffe? Ecco i codici CE da controllare e come si può verificare l’efficacia di un dispositivo.
Con la diffusione delle varianti del coronavirus e a un anno di distanza dallo scoppio della pandemia, molti si interrogano su quali siano i dispositivi più efficaci nel contrastare il contagio. Nonostante gli esperti premano sul fatto che non esiste un dispositivo di serie A e uno di serie B, un pensiero comune associa le mascherine ffp2 a una maggiore protezione.
Nel momento in cui si acquista una mascherina ffp2, comunque, è bene tenere in considerazione alcuni accorgimenti: per esempio, controllare sempre il marchio CE, ovvero il rispetto degli standard di protezione minimi dell’Unione Europea. Ma dopo la truffa delle U-Mask e tutti i dispositivi con marchio CE non a norma ritirati dal mercato, il dubbio degli italiani è stato alimentato. Le mascherine ffp2 sono realmente efficaci nel contrastare il Covid-19?
Come riconoscere una mascherina ffp2 efficace e a norma? Come deve essere il dispositivo o cosa guardare sulla confezione al momento dell’acquisto? Quali codici bisogna evitare? Ecco una guida completa all’acquisto di questi dispositivi di protezione.
MASCHERINE FFP2: LA GUIDA
Mascherine ffp2 fake: cosa succede?
A far emergere i dubbi in merito all’efficacia della protezione offerta dalle mascherine ffp2 sono stati numerosi episodi recenti legati all’attualità. Per esempio, i dispositivi realizzati da FCA su mandato del Governo e distribuiti nelle scuole, sono risultati non abbastanza efficaci. Inoltre, nelle ultime settimane si è molto parlato delle cosiddette “mascherine dei vip” U-Mask, ritirate dal mercato e vietate dall’immissione in commercio dal Ministero della Salute a causa di irregolarità nelle procedure di autorizzazione e perché, secondo gli inquirenti, con capacità di filtraggio inferiore a quanto dichiarato dall’azienda.
Come raccontato dai legali rappresentanti di una società internazionale altoatesina che si occupa di import-export tra Italia e Cina al Corriere della Sera, “da quando è iniziata la pandemia si sono moltiplicati i clienti che vogliono importare dispositivi di protezione dall’Asia ”. Tuttavia, “la maggior parte del materiale in commercio non corrisponde alle certificazioni ”.
Effettuando un test su una ventina di modelli di dispositivi di protezione in commercio, infatti, è emerso come la maggior parte delle mascherine non abbia superato la prova del cloruro di sodio e dell’olio paraffina (utilizzate per la verifica del filtraggio). Molte, inoltre, non sono nemmeno in grado di contenere il respiro.
Come riconoscere le mascherine ffp2 efficaci
L’Unione Europea fornisce a tutti i cittadini un canale sicuro nel quale verificare l’efficacia dei dispositivi di protezione. In particolare, grazie a un database online, si possono consultare tutti gli organismi autorizzati a rilasciare certificazioni per dispositivi di protezione.
Recandosi su questo sito, infatti, basta inserire il codice di quattro cifre riportato sulla mascherina (accanto al marchio CE), nel riquadro Keyword On Notified body number. A questo punto dovrebbe comparire il nome dell’ente che ha rilasciato la certificazione: per verificare l’efficacia del dpi, quindi, occorre controllare se nella scheda Legislations compaia la dicitura Personal protective equipment. Infine, all’interno del file Html o Pdf occorre verificare la presenza della dicitura Equipment providing respiratory system protection, che sta a significare la validazione dell’agenzia autorizzata da Bruxelles al rilascio delle certificazioni.
Qualora sulla mascherina non risulti alcun codice, può darsi comunque che si tratti di un dispositivo a norma: per verificarlo è possibile consultare l’elenco dei prodotti validati in deroga dall’Inail ai sensi del Decreto Cura Italia.
I codici CE delle mascherine ffp2 da evitare
Il database dell’Ue e l’elenco dell’Inail non sono in grado di fornire un elenco esaustivo dei dispositivi di protezione efficaci. A tal fine, anche l’European Safety Federation - organizzazione no profit dei produttori, degli importatori e dei distributori continentali di Dpi - ha fornito un elenco di certificati sospetti sul suo sito.
Scorrendo la lista si nota come anche alcuni siti presenti sul database Ue figurino anche tra i certificati sospetti: ciò significa, in altre parole, che i produttori hanno utilizzato in modo improprio le certificazioni rilasciate da enti autorizzati per realizzare dispositivi che non sono a norma con gli standard minimi europei di protezione.
Ecco i codici di mascherine ffp2 che non risultano a norma di legge:
- ICR Polska (Polonia) – CE 2703;
- CELAB (Italia) – CE 2037;
- ECM (Italia) – CE 1282;
- ISET (Italia) – CE 0865;
- TSU Slovakia (Slovacchia) – CE 1299.
Il caso di Universalcert
La maggior parte delle mascherine ffp2 poco efficaci trovate in commercio hanno riportato il marchio CE2163. assimilabile al laboratorio Universalcert di Istanbul, in Turchia. Tuttavia, questo stabilimento non figura nella lista dei certificati sospetti dell’European Safety Federation e non è ancora possibile definire se queste mascherine siano o meno efficaci contro il contagio da Covid-19. La certezza è che “fino a quando un organismo notificato resta sul database Ue, dobbiamo presumere che operi correttamente”.
Nel caso di produzione di mascherine o di altri dispositivi medici (ad esempio tamponi o test sierologici), infatti, viene adottato un canale privilegiato che non prevede alcun controllo sull’autorizzazione europea.
Ciò significa che chiunque intenda vendere mascherine in Europa può rivolgersi al laboratorio europeo accreditato per la certificazione per ottenere il marchio CE. Qui sorge un problema: il suddetto marchio dovrebbe essere rilasciato soltanto in seguito a opportuni controlli su quanto dichiarato dalle aziende, ma nella realtà dei fatti, per le mascherine ffp2 tale controllo non viene effettuato. In commercio, quindi, si trovano dispositivi che non rispettano gli standard minimi richiesti dalla Comunità Europea.
Il problema sorge appunto nel momento in cui non si parla più di mascherine chirurgiche, la cui differenza tra il livello di protezione autodichiarato e quello necessario è minima. Come si può evitare di incorrere in truffe?
Dove acquistare mascherine ffp2 efficaci
Come spiega Paolo D’Ancona, medico epidemiologo dell’Istituto superiore di Sanità, a Open, si possono effettuare dei controlli sulle mascherine ffp2 acquistate per verificare la loro reale efficacia.
“Le mascherine ffp2 vanno sempre acquistate in canali ufficiali - sostiene l’esperto -, come le farmacie o i supermercati, controllando che all’esterno ci sia scritto ’a norma Uni En149:2001’, per essere sicuri che si tratti proprio di una mascherina ffp2. E bisogna diffidare in caso si evidenzino difetti di qualità, come la mancata aderenza al volto, il distacco degli elastici o forme differenti tra una mascherina e l’altra”.
Qualora si presenti una o più situazioni sopra elencate, ci si trova di fronte a una mascherina non abbastanza efficace.
Quando utilizzare le mascherine ffp2
Nel corso della pandemia siamo stati abituati a distinguere i diversi tipi di mascherine sulla base della protezione che offrono dal Covid-19. Non esiste una mascherina più o meno efficace di un’altra, ma molto dipende dal luogo in cui ci si trova o nel quale si lavora e da quante persone sono presenti sul posto.
Infatti, la mascherina ffp2 è sempre stata considerata efficace nel momento in cui è noto come indossarla correttamente e qualora si trascorra molto tempo in luoghi particolarmente esposti al rischio di contagio da Covid-19 (per esempio in ospedali, strutture sanitarie, mezzi pubblici o dove c’è via vai di gente).
Di recente si è parlato della possibilità che la mascherina ffp2 diventi obbligatoria per tornare al cinema e al teatro, o tra i banchi di scuola.
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