Medici, lavoro assicurato: l’86% dei giovani (maschi) è stabile e retribuito

Giulia Adonopoulos

05/05/2016

In Italia quasi tutti i giovani medici hanno un lavoro stabile e ben retribuito, ma ci sono differenze di genere. Ecco cosa è emerso dall’indagine OIS sull’occupazione dei camici bianchi under 40.

Medici, lavoro assicurato: l’86% dei giovani (maschi) è stabile e retribuito

Per i giovani medici del 2016 la disoccupazione non è un problema: quasi tutti quelli che superano la specializzazione trovano un lavoro stabile e retribuito prima dei 28 anni, anche se ci sono ancora disparità di genere. Vediamo cosa è emerso dall’indagine dell’OIS sull’occupazione dei medici tra i 25 e i 40 anni.

Studiare e laurearsi in medicina resta, per i giovani, una delle poche certezze dell’Italia di oggi: hanno ragione i nostri genitori. In un periodo storico di grande instabilità occupazionale sembra che la categoria dei medici sia quella che meno sente il peso della crisi.

Il quadro che emerge dall’indagine sui giovani medici “Chi ci curerà nel 2020?”, condotta dall’OIS (Osservatorio Internazionale della Salute), è rassicurante per gli studenti di medicina, ma un po’ meno per i pazienti di oggi e del prossimo futuro.

L’inchiesta, illustrata dal Ministero della Salute alla presenza dei vertici della categoria, dice, infatti, che c’è più domanda che offerta di camici bianchi in corsia. Questo perché gli ostacoli delle università italiane e delle scuole di specializzazione non portano alle strutture sanitarie il numero di medici necessari per oggi e per domani.

Ma da questo dato un po’ cupo ne emerge uno positivo per chi decide di intraprendere gli studi medici, ed è che la professione di medico è un lavoro richiesto. Insomma, chi riesce a laurearsi e a specializzarsi non resta disoccupato.

Indagine giovani medici: lavoro assicurato entro i 28 anni

Dalla ricerca è emerso che i giovani medici occupati, compresi nella fascia d’età tra i 25 e i 40 anni, sono l’86%; le donne medico che lavorano sono l’83%, e quasi il 65% dei maschi inizia a lavorare entro i 28 anni.

L’indagine è stata condotta attraverso un questionario online inviato a tutti i medici in Italia tra i 25 e i 40 anni e si è concentrata su 6 aree tematiche:

  • la condizione retributiva e professionale dell’ultimo anno;
  • le aspirazioni sul futuro;
  • le esperienze di volontariato;
  • la domanda formativa sui temi deontologici ed etici;
  • gli strumenti di tutela e sostegno finanziario alla professione.

Il profilo che è risultato dall’inchiesta OIS è quello di un giovane medico che entra nel mondo del lavoro prima dei 28 anni, aspira a inserirsi in una clinica privata o in ospedale oppure a svolgere attività di divulgazione medica e scientifica attraverso blog, siti, webTV e riviste.

Molti giovani medici del 2016 sono attivi nel sociale e hanno avuto almeno un’esperienza di volontariato. Si avvista, inoltre, un giovane medico under 40 che per superare il blocco del turnover adotta soluzioni di sua iniziativa: la maggior parte chiede un sostegno finanziario agevolato per l’avviamento della propria attività professionale, altri ancora cercano forme innovative di economia sociale dando vita a start-up di natura low-profit con progetti di medicina preventiva e assistenza ambulatoriale.

Lavoro giovani medici: differenze uomo-donna e Nord-Sud

Il dato sull’occupazione è molto positivo, e a confronto di altre professioni (e dei “poveri” avvocati in primis) possiamo definirlo roseo. Più dell’85% degli intervistati svolge attività medica retribuita, anche se si segnala una certa discontinuità (il 32,1% dichiara di aver svolto almeno due attività diverse nell’ultimo anno).

La nota dolente è lo scarto tra maschi e femmine: con l’83% di giovani donne medico che fanno il loro ingresso nel mondo del lavoro, solo il 59,9% comincia a lavorare entro il 28 anni.Questo dato non può che influenzare i percorsi di vita personale e le scelte di maternità.

Un altro male italiano che si riscontra anche nell’occupazione dei giovani medici è il divario Nord-Sud. Gli occupati che vivono da Roma in su sono il 92%, contro il 76,4% dei loro colleghi meridionali. La forbice si allarga se consideriamo l’ingresso nel mondo del lavoro prima dei 28 anni, ma qui un aspetto da prendere in considerazione è anche la propensione all’iniziativa professionale, e il Centro Italia batte tutti con un bel 75,2% di giovani medici “imprenditori di se stessi”.

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