Per gli under 60 è più sicuro fare la seconda dose con AstraZeneca o con un vaccino diverso? Richiamo con Vaxzevria ed eterologa a confronto.
È meglio il richiamo con AstraZeneca o con vaccino diverso? Qual è più sicuro? Questo il dubbio di tanti under 60 che hanno ricevuto la prima dose del vaccino anglo-svedese prima delle nuove indicazioni del Ministero della Salute e ora si trovano a dover scegliere se fare la seconda dose con AstraZeneca o con Pfizer o Moderna.
In Italia ora si raccomanda l’uso di AstraZeneca nei soggetti ultrasessantenni e l’utilizzo del mix di vaccini, cosiddetta vaccinazione eterologa, per la seconda dose negli under 60.
Un approccio già usato in altri Paesi e considerato sicuro ed efficace dai test condotti finora, ma su cui mancano ancora dati scientifici quali-quantitativamente sufficienti per stabilire la validità. Tant’è che gli esperti sono divisi sull’argomento.
Di fronte ai forti dubbi ancora esistenti, Ministero e Cts hanno dato l’ok alla possibilità, per le persone tra i 18 e i 59 anni,
a procedere con la doppia dose di AstraZeneca nel caso in cui si rifiuti il mix vaccinale.
Cerchiamo di capire se per chi ha fatto AstraZeneca è più sicuro fare il richiamo con lo stesso vaccino oppure optare per uno diverso.
Vaccino: il richiamo con AstraZeneca è sicuro?
Dal punto di vista della sicurezza, il Comitato tecnico-scientifico suggerisce l’utilizzo di un vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna) nei soggetti sotto i 60 anni, ma ritiene non ci siano rischi nel proseguire con AstraZeneca per il richiamo perché i fenomeni tromboembolici sono meno frequentemente osservati dopo somministrazione della seconda dose. Secondo i dati provenienti dal Regno Unito i casi sono pari a 1,3 per milione, valore che corrisponde a meno di 1/10 dei già rari fenomeni osservati dopo la prima dose. In Italia a oggi non sono stati registrati casi di trombosi indotta da vaccino dopo la seconda dose di AstraZeneca.
In sostanza, gli under 60 in Italia vaccinati con Vaxzevria che dopo la prima dose non hanno avuto effetti collaterali gravi possono fare il richiamo con lo stesso vaccino se lo desiderano, visto che dopo la seconda dose sono stati riscontrati fenomeni trombotici assai meno frequenti rispetto alla prima. Ma a due condizioni: ci deve essere un parere medico e un consenso informato firmato.
Meglio il mix di vaccini per seconda dose?
Anche se l’EMA ha ribadito che il bilancio rischi-benefici resta positivo e il vaccino AstraZeneca resta autorizzato per tutta la popolazione e per tutte le fasce d’età, l’AIFA ha dato l’ok all’uso della vaccinazione eterologa per gli under 60, spiegando che non ci sono rischi nel combinare due tipi di vaccini anti-Covid diversi.
D’altronde già altri Paesi, come il Canada, hanno adottata questa strategia, e gli studi condotti finora sono ottimisti. Da una ricerca spagnola, pubblicata su The Lancet, è emerso che le persone vaccinate con l’eterologa, usando Vaxzevria e Pfizer, hanno sviluppato una risposta immunitaria 4 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto un solo vaccino, e che il mix vaccinale protegge bene dalle varianti. Sebbene giunto alle stesse conclusioni, uno studio britannico ha però messo in luce anche effetti collaterali più forti con il mix di vaccini, come febbre e dolori.
“Possiamo ragionare sul fatto che il principio di funzionamento di AstraZeneca e Pfizer è molto simile, perché entrambi istruiscono le cellule a produrre la proteina spike virale, che viene riconosciuta dall’organismo e contrastata dall’azione del sistema immunitario”, spiega Paolo Vezzoni, ricercatore presso l’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb), in un’intervista ad Agi. “Dato che l’organismo reagisce alla proteina e non al farmaco, dice Vezzoni, è ragionevole presumere che mixare le due tipologie di vaccini possa essere una strategia efficace, ma sarà necessario attendere i risultati delle campagne vaccinali per avere risposte certe e scientificamente valide”.
C’è un rischio maggiore
Nel caos vaccini c’è un dato che sembra mettere d’accordo gli esperti: più rischioso del richiamo con AstraZeneca e del mix di vaccini sarebbe proprio il non completare il ciclo vaccinale.
Il parziale dietrofront del governo Draghi si deve anche alla necessità di evitare che le persone, scettiche riguardo la sicurezza della vaccinazione eterologa e spaventate dal rischio di trombosi con AstraZeneca, decidano di non fare il richiamo e restare con una sola dose. Compromettendo così la validità dell’immunizzazione ed esponendosi al contagio delle varianti più pericolose.
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