Non è la prima volta che vediamo scontrarsi Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Le nomine del Copasir prima e quelle del CdA della Rai ora hanno aperto la crisi interna al centrodestra.
Il centrodestra in queste ore naviga in una tempesta e a smuovere le acque è stata Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Meloni non è disposta a fare un solo passo indietro: il pluralismo è sotto attacco, dice.
“Per la prima volta nella storia dell’azienda di Stato (Rai N.d.A.) l’opposizione non avrà un rappresentate”, ha ribadito Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha chiesto l’intervento del Presidente della Repubblica e del Presidente della Camera dei deputati.
La crisi però si svolge tutta interna al centrodestra, che esclude Meloni dal consiglio di amministrazione della Rai per far sedere due deputati, uno Lega e un altro di Forza Italia. Matteo Salvini ha risposto all’alleata, con la quale lo scontro è sempre dietro l’angolo (vedi caso Copasir) che saranno i due consiglieri del centrodestra scelti a garantire il pluralismo per tutti.
Viale Mazzini: arena di scontro tra Meloni e Salvini
Tutti contro Giorgia Meloni? Le nomine della governance della Rai del centrodestra hanno escluso Giampaolo Rossi (consigliere uscente) in quota Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni. Eletti invece Igor De Biasio di Lega e Simona Agnes di Forza Italia.
Il motivo dello scontro tra le forze del centrodestra è dato dal pugno che Meloni ha battuto sul tavolo, affermando che:
[...] negando per la prima volta nella storia diritto di rappresentanza all’opposizione, hanno scritto una delle pagine più buie della storia della Repubblica Italiana.
Uno scontro interno che potrebbe avere strascichi lunghi, come per il caso della nomina della guida del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) che per legge spettava a un esponente delle opposizioni. Dopo le dimissione del leghista Raffaele Volpi, a cantare vittoria era stata Giorgia Meloni. Ma ora?
Lo schiaffo di Salvini e la risposta dei partiti di maggioranza
Si parla di “schiaffo” e “vendetta” di Matteo Salvini sul caso delle nomine del CdA della Rai. Questa presunta vendetta avrebbe come movente proprio le dimissione forzate di Volpi e la nomina al Copasir di Adolfo Urso di Fratelli d’Italia.
Salvini ha risposto alle critiche di Giorgia Meloni sul mancato pluralismo con una sorta di promessa: “I due consiglieri di centrodestra garantiranno il pluralismo per tutti”. Dichiarazione che probabilmente, come suggeriscono alcuni quotidiani oggi, serve solo a placare Giorgia Meloni.
Dalla parte di Meloni si sono esposti Daniela Santanchè e Ignazio La Russa, quest’ultimo ha domandato apertamente se qualcuno vuole far “saltare in aria” il centrodestra. E ha commentato l’esclusione di Fratelli d’Italia così: “È stato uno sfregio istituzionale, non era mai successo che l’unica forza di opposizione sia fuori dal vertice della tv pubblica”.
Per tutta risposta Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, ha rimesso la palla al centro, dando la colpa a Giorgia Meloni di un mancato interesse nella nomina di Rossi:
[...] la leader di Fratelli d’Italia avrebbe potuto e dovuto dialogare e trattare con gli altri partiti per trovare un profilo condiviso di vera garanzia e competenza, visto che aveva bisogno dei voti degli altri per eleggere un consigliere.
Invece, aggiunge Anzaldi, “ha preteso che gli altri partito si adeguassero al suo diktat”.
La palla è al centro ed è proprio nel centrodestra che si giocherà l’ennesimo scontro interno sulle nomine.
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