I mercati non hanno ancora trovato la serenità e oggi l’Asia scambia debole, tra tensioni USA-Cina sull’origine del virus, attesa di dati economici e timori su inflazione e ripresa. Che succede?
Mercati: Asia debole e future USA in rosso stamane negli scambi.
Il clima resta sospeso tra l’attesa di nuovi dati economici previsti nel pomeriggio negli Stati Uniti - inflazione core e richieste disoccupazione - e timori di una ripresa incerta, con inflazione e banche centrali a giocare da protagoniste.
Inoltre, le due potenze mondiali hanno ripreso la strada del conflitto politico sull’origine della pandemia.
Che succede oggi nei mercati?
Mercati oggi contrastati, tra tensioni e timori
Alle ore 8.15 italiane, l’indice giapponese Nikkei cede lo 0,33% e Hong Kong lo 0,2%.
In Cina, gli indici Shenzhen e Shanghai scambiano positivi rispettivamente di 0,51% e 0,33%.
Il Kospi della Corea del Sud è poco sopra la parità, con +0,03% e Taiwan va giù dello 0,25%.
Cina e USA sono tornate sulla scena politica ed economica, con i loro complessi rapporti. I capi commerciali delle due potenze hanno avuto una prima conversazione nell’era Biden in cerca di intese su alcune delle loro differenze riguardanti il commercio.
Allo stesso tempo, le tensioni rimangono: il massimo funzionario della Casa Bianca per l’Asia ha detto mercoledì che gli Stati Uniti stanno entrando in un periodo di intensa competizione con la Cina. L’attrito c’è anche sul fronte pandemia, con Biden che ha ordinato alle agenzie di intelligence un’indagine sull’origine del virus nella nazione asiatica.
Per Pechino, la mossa è soltanto una speculazione politica. Il clima, quindi, è tornato a farsi teso.
Da sottolineare dalla Cina anche la politica di controllo sui prezzi delle materie prime, con l’invito alle banche a non vendere future sulle commodity.
A Wall Street, tutti e tre gli indici principali hanno chiuso al rialzo trainati dai settori dei beni di consumo discrezionali dei servizi di comunicazione e finanziari.
Il Dow è stato leggermente più solido, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,2% e il Nasdaq Composite 0,6%.
L’indice del dollaro era al massimo di una settimana di 90,152 e il Treasury in calo a 1,577% in mattinata.
Inflazione e Fed rimangono centrali. Il vicepresidente della Federal Reserve per la supervisione Randal Quarles ha dichiarato mercoledì che sarà importante che la banca centrale inizi a discutere nei prossimi mesi i piani per ridurre i suoi massicci acquisti di obbligazioni se l’economia continuerà a galoppare.
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