I mercati si muovono su un terreno scivoloso: dalle azioni ai bond, fino al petrolio, venerdì 11 febbraio si è assistito a una anticipazione di uno shock da guerra in Ucraina. Cosa è successo?
Mercati: prime scosse da guerra nella giornata di venerdì 11 febbraio. Gli investitori hanno avuto un assaggio del tipo di shock di mercato che potrebbe verificarsi se la Russia invadesse l’Ucraina.
La scintilla è arrivata quando Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha avvertito che la Russia potrebbe attaccare l’Ucraina in qualsiasi giorno, con l’esercito russo pronto a iniziare un’invasione se ordinato dal presidente russo Vladimir Putin.
Come hanno reagito le Borse mondiali? Un assaggio di una ipotetica - sperando sia scongiurata - situazione di conflitto armato in Europa.
Guerra in arrivo in Ucraina? I mercati reagiscono
Aanalizzando i fatti, ovvero come si sono chiusi gli scambi nella giornata di venerdì 11 febbraio le azioni statunitensi hanno esteso un selloff per terminare bruscamente al ribasso, con il Dow Jones Industrial che ha perso più di 500 punti e l’S&P 500 affondato dell’1,9%.
Il petrolio ha avuto un balzo e un giro di interesse all’acquisto per i tradizionali beni rifugio ha abbassato i rendimenti del Tesoro mentre ha alzato l’oro, il dollaro USA e lo yen giapponese.
Nello specifico, i prezzi del greggio sono aumentati, con i futures del West Texas Intermediate che hanno guadagnato il 4%, con la Russia produttore chiave di petrolio e gas naturale.
Shock in controtendenza anche per il mercato obbligazionario. “Dopo essere stati sballottati per tutta la settimana dai timori dell’inflazione e da una Fed aggressiva, sembra che i Treasury si stiano ora mobilitando su una domanda in qualità di beni rifugio a causa delle tensioni con la Russia,” ha spiegato Win Thin di Brown Brothers Harriman & Co.
I Treasury a 10 anni hanno visto abbassare il rendimento all’1,93%. Secondo gli analisti, i titoli di Stato sono tra i “paradisi” più popolari per gli investitori durante i periodi di incertezza geopolitica, quindi non è stata una sorpresa vedere i rendimenti scivolare lungo la curva venerdì pomeriggio.
Lo yen, generalmente visto come investimento sicuro in tempi di instabilità, è salito, mentre il dollaro è avanzato rispetto alla maggior parte delle altre controparti. Il rublo russo è scivolato e gli indicatori di rischio paese relativi a Ucraina e Russia sono aumentati.
Con i prezzi degli asset trascinati avanti e indietro dall’inflazione e dalle preoccupazioni geopolitiche “le tensioni sui mercati finanziari sono alle stelle”, ha scritto Ian Lyngen di BMO.
Analisti e investitori hanno discusso di come i combattimenti in Ucraina potrebbero influenzare i piani della Federal Reserve per l’inasprimento della politica monetaria.
Se l’Ucraina viene attaccata “aggiunge più credito alla nostra opinione che la Fed sarà più accomodante di quanto il mercato creda attualmente poiché la guerra renderebbe le prospettive ancora più incerte”, ha affermato Jay Hatfield, chief investment officer di Infrastructure Capital Management.
Altri hanno affermato che un aumento dei prezzi dell’energia potrebbe sottolineare le preoccupazioni della Fed sull’inflazione.
Shock energetico in vista?
In parte si sta già palesando una scossa la mercato energetico a causa dei venti di guerra.
I prezzi dell’energia dovrebbero salire alle stelle in caso di invasione, portando probabilmente il prezzo del greggio al di sopra della soglia di $100 al barile per la prima volta dal 2014.
“Penso che se scoppierà una guerra tra Russia e Ucraina, 100 dollari al barile saranno quasi assicurati”, ha detto a MarketWatch Phil Flynn, analista di mercato di Price Futures Group.
Il tutto, proprio quando l’AIE ha ammonito sulla scarsità dell’offerta di greggio, causa dell’impennata dei prezzi.
Al di là del petrolio, il ruolo della Russia come fornitore chiave di gas naturale per l’Europa occidentale potrebbe far salire i prezzi nella regione. Nel complesso, l’aumento dei prezzi dell’energia in Europa e nel mondo sarebbe il modo più probabile in cui un’invasione russa alimenterebbe la volatilità sui mercati finanziari.
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