È nuova bufera sul Mes. L’Europa preme affinché l’Italia ratifichi il trattato di riforma del Meccanismo europeo si stabilità e la maggioranza si spacca. Ecco cosa sta accadendo.
Palazzo Chigi trema sotto le pressioni dell’Europa: l’Italia è uno degli ultimi paesi a non aver ancora firmato la ratifica del trattato di riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), firmato da tutti i paesi dell’Eurozona il 27 gennaio 2021 e che sarebbe dovuto entrare in vigore a gennaio 2022.
Al momento l’iter di ratifica è stato completato da 17 stati membri su 19: insieme all’Italia anche la Germania manca all’appello. Ma se il ritardo tedesco è di natura giuridica, attendendo il responso dalla Corte Costituzionale, in Italia il problema è prettamente politico: si incrina la maggioranza, rischiando la spaccatura. Intanto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha annunciato che sarà presentato alle Camere il ddl di ratifica. Ecco cosa sta accadendo.
Mes e il ritardo dell’Italia: a che punto siamo?
Sarebbe dovuto essere già in vigore la riforma del Mes (Meccanismo europeo di stabilità) che vede il Meccanismo impiegato anche per le crisi bancarie. Eppure è tutto fermo in Unione Europea. Mancano ancora due firme. Dopo la ratifica della Francia e del Portogallo nelle ultime settimane, l’Europa infatti attende solo la Germania e l’Italia. Se la prima è ferma a causa di problemi esterni, attendendo per marzo il pronunciamento della Corte Costituzionale, il nostro Paese è bloccato per problemi politici, interni alla maggioranza che sostiene il governo Draghi.
Come già in molti sapranno, il Mes nasce con lo scopo di aiutare i Paesi che hanno difficoltà ad accedere ai mercati, a causa degli interessi troppo alti da pagare, interponendosi fra questi mercati e lo Stato e facendo da garante. Il problema principale di questo Meccanismo è che quando un Paese richiede l’aiuto del Mes, questo deve accettare delle condizioni, che potrebbero addirittura comportare delle riforme o tagli alle spese. È per questo motivo che le poche volte in cui è stato impiegato, dalla Grecia al Portogallo o alla Spagna, il Mes non ha mai goduto delle simpatie o di una buona reputazione. Il 27 gennaio 2021 è stata poi firmata la riforma che prevede anche il backstop (o paracadute) per il fondo salva-banche. Se ratificata la riforma, il Mes dovrebbe quindi avere delle linee di credito precauzionali più accessibili, e un ruolo più forte nei programmi di assistenza finanziaria e nella prevenzione delle crisi. Ma finché Italia e Germania non firmeranno non sarà possibile far entrare in vigore il “nuovo” Mes.
È per questo motivo che l’Eurogruppo preme su Palazzo Chigi, facendo sapere che “ci si aspetta che l’Italia proceda il più presto possibile” evitando di “finire in una situazione in cui sia la stessa Italia a frenare”. Insomma il Governo non ha molto tempo, e deve cercare di superare i contrasti interni alla maggioranza. Infatti è notizia di oggi che il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha annunciato che il Governo presenterà alle Camere il ddl di ratifica.
Caos Mes, proposto ddl di ratifica alle camere: ecco cosa ha detto il ministro Franco
Il governo ha deciso di accelerare, a causa delle pressioni dell’Ue, nel ratificare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità. È per questo motivo che il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha annunciato che il Governo proporrà alle Camere il ddl di ratifica. Secondo il ministro il trattato di riforma del Mes darà seguito “agli impegni del nostro Paese verso i partner europei”, ricordando che l’iter di ratifica è stato già completato da 17 paesi su 19. Il Ministro interpellato al Questione Time ha ricordato che l’accordo modificativo al trattato che istituisce il Mes è stato firmato un anno fa, gennaio 2021, dai rappresentati dei diversi paesi.
Il dispositivo di sostegno comune fornisce una rete di sicurezza finanziaria per le risoluzioni bancarie nell’Unione e contribuisce a proteggere la stabilità finanziaria dell’area dell’euro.
Ciò non vuol dire però che l’Italia farà richiesta del fondo, infatti lo stesso ex premier, Giuseppe Conte, ha ricordato che è stato ampiamente dimostrato come non sia necessario il Mes per l’Italia. Il ministro Franco ha poi aggiunto che il Mes “rientra nel completamento dell’Unione economica e monetaria”. È quindi fondamentale che l’Italia firmi la ratifica.
Caos Mes: è ancora scontro politico, ecco cosa sta accadendo
Ma il Mes non piace a tutti, ed è subito scontro. Le proteste non sono solo interne alla maggioranza che sostiene il Governo Draghi, ma provengono anche dall’opposizione. Chi è sicuramente contrario sono la Lega e Fratelli d’Italia. Il partito di Salvini tre anni prima aveva duramente attaccato il Governo Conte bis sulla questione Mes, e ancora una volta è assolutamente contrario ad approvare il testo che attribuisce al Mes la funzione di “paracadute” per le banche. Ma non solo, anche i 5 Stelle sono spaccati.
Dall’opposizione invece tuona la voce della Meloni, annunciando che il partito non ha cambiato idea e che è contrario alla “riesumazione” della ratifica della riforma del trattato del Mes, contro la quale più volte il Parlamento si è pronunciato in modo contrario. “Siamo pronti a respingere con tutte le nostre forze questo ennesimo tentativo di riforma di un Trattato che non fa gli interessi dell’Italia”.
Se il Governo è quindi intenzionato a procedere, rispettando gli impegni presi con l’Europa, dovrà scontrarsi ancora una volta con l’opposizione e altre forze politiche, mettendo in crisi la maggioranza. Non resta che attendere ulteriori sviluppi dopo che sarà presentato il ddl ratifica alle Camere, anche se le premesse preludono a ulteriori contrasti.
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