Campania in zona rossa da lunedì, Friuli Venezia Giulia e Veneto in arancione e Lombardia in arancione scuro da oggi. Situazione in peggioramento ovunque, al vaglio ipotesi coprifuoco anticipato e Pasqua blindata.
Il Dpcm che entrerà in vigore da sabato 6 marzo potrebbe non bastare per contenere l’epidemia in Italia. Spaventa l’avanzata delle varianti, e l’ultimo bollettino segnala una situazione in peggioramento un po’ in tutto il Paese. Il trend, fa sapere Speranza, va purtroppo in quella direzione. “I numeri peggioreranno ancora”, dice il ministro.
E di fatto da lunedì l’Italia sarà sempre meno gialla e sempre di più arancione e rossa. Il governo inoltre - come riportano il Corriere e il Messaggero - starebbe valutando l’ipotesi di introdurre misure più restrittive, come un lockdown a Pasqua, coprifuoco anticipato alle 20 e maggiori limiti agli spostamenti delle persone.
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Intanto con la firma odierna il ministro della Salute Roberto Speranza ha decretato il passaggio in zona arancione per Friuli Venezia Giulia e Veneto da lunedì 8 marzo, con la Lombardia che aveva invece anticipato il ministro passando all’arancione scuro fin da oggi. La Campania diventerà invece zona rossa da lunedì.
Le regioni che cambiano colore dall’8 marzo
Scongiurato il passaggio in zona rossa per l’ Emilia-Romagna (con Bologna e Modena in lockdown da oggi), è arrivato invece per la Campania, come aveva d’altronde già previsto il governatore della Regione, Vincenzo De Luca.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti firmato le nuove ordinanze che decretano il cambio di colore da lunedì 8 Marzo: passano in arancione Friuli Venezia Giulia e Veneto, mentre la Lombardia evita la zona rossa.
Anticipando un’eventuale mossa del Ministero della Salute, il governatore Fontana ha infatti emesso un’ordinanza che inasprisce le misure su tutto il territorio regionale. Dal 5 al 14 marzo in Lombardia scatta la zona arancione rafforzato, con sospensione della didattica in presenza per scuole e università e maggiori limiti agli spostamenti.
Il Piemonte, fino a poche ore fa sull’orlo della zona rossa, resta di fatto in arancione, anche se 20 aree sulle 38 totali della Regione saranno in arancione rafforzato.
Restando zona gialla, la Liguria è di fatto l’unica regione del Nord Italia che resta di questo colore.
Con i contagi in aumento ma un Rt sotto l’1 (a 0.98) il Lazio resta giallo, come riferito dall’assessore alla sanità regionale Alessio D’Amato in un’intervista al Messaggero, durante la quale aveva comunque inquadrato le problematiche attive in diverse aree della Regione:
“Abbiamo sotto osservazione la provincia di Frosinone, dove i casi sono ancora moltissimi. E l’arancione che abbiamo già attivato potrebbe non bastare: potremmo ricorrere all’arancione scuro o al rosso. Anche la provincia di Rieti, che confina con l’Umbria, dà segnali negativi: qui valutiamo se decidere limitazioni da arancione”.
Al momento l’unica regione che dorme sonni tranquilli sembra essere la Sardegna, in zona bianca da lunedì scorso. L’isola ha riaperto i ristoranti fino alle 23 e i bar fino alle 21, e rinviato l’orario del coprifuoco alle 23.30, e ora ragiona sulla riapertura di palestre, piscine, scuole di danza. Nelle ultime ore Solinas ha annunciato che da lunedì chi entra in Sardegna dovrà sottoporsi a test rapido.
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