Un recente studio condotto da Altroconsumo confronta le migliori marche di caffè in capsule disponibili in Italia. Il ranking premia il gusto e la sostenibilità.
Il caffè per gli italiani è un momento di condivisione, quasi un rituale sociale; ma potremo definire questa bevanda anche una piccola coccola che i più si concedono al mattino o nella pausa pranzo.
Altroconsumo, proprio in virtù di questa passione tanto diffusa nel nostro paese, viene incontro ai milioni di clienti, spesso confusi di fronte alla varietà di offerta sul mercato quando è il momento di decidere quale confezione acquistare.
Trovare la miscela giusta è un arduo compito, ma l’associazione ha stilato una classifica delle migliori marche di caffè in capsule e cialde prodotte e commercializzate in Italia, indicando tutti i test ai quali i vari prodotti sono stati sottoposti nella speranza di fornire il maggior numero di risposte agli acquirenti dubbiosi e indecisi.
La convinzione dei fautori di questa ricerca è che conoscere i prodotti che si va ad acquistare migliori l’esperienza di consumo nella sua complessità.
La selezione ha tenuto conto dei vari metodi in cui questa bevanda può essere consumata e di quanto le caratteristiche delle singolo miscele possano determinare la variabilità di gusto. Abissali sono le differenze che infatti possiamo notare tra il caffè in grani, in polvere, macinato per moka, in cialde, o capsule; ciascuna forma presenta caratteristiche peculiari.
L’analisi dell’associazione di consumatori si è per questo motivo concentrata solo sulle miscele per le macchinette, destinate al consumo domestico.
Gli studi condotti per determinare il miglior caffè in capsule
L’indagine di Altroconsumo ha interessato un range piuttosto ampio di cialde. Lo studio è stato infatti condotto su 24 tipi di capsule diverse.
Ognuna di esse ha subito un’attenta analisi chimica che ha richiesto una serie di prove di laboratorio. Gli esami condotti sono relativi a ceneri, umidità, tricloroanisolo, estratto acquoso e presenza eventuale di ocratossina A ed acrilammide.
In aggiunta è stato tenuto conto del rapporto qualità - prezzo poiché le capsule analizzate vanno dai 17 centesimi ai 44 centesimi l’una a seconda del pregio dei chicchi utilizzati nella lavorazione e della popolarità del marchio che le produce.
Come è cresciuto l’impatto ambientale
Un occhio di riguardo nella definizione del ranking è andato anche all’impatto ambientale.
L’abitudine a consumare il caffè in casa è cresciuta notevolmente negli anni determinando però un passaggio cruciale dalla moka alla macchinetta per tantissimi consumatori.
La praticità di questi strumenti, però, spesso si scontra con il tasso d’inquinamento associato alle capsule e alle cialde. Altroconsumo ha stimato che chi le utilizza produce annualmente quasi sei chili di rifiuti in più rispetto a chi fa uso di caffè tradizionale.
Nonostante ciò sembra in lento e progressivo aumento il numero di brand che adottano materiali biodegradabili nella produzione. Nello studio gli stabilimenti che curano anche il packaging rendendolo più green sono state premiate.
Ad essere attenzionate sono state però anche le etichette dei singoli pacchi, un’azione volta a riscontrare eventuali inesattezze nelle diciture riportate. Il valore della trasparenza non deve mai essere sottovalutato.
Le marche in cima alla classifica
Al momento di stilare la classifica definitiva sui migliori caffè in capsule, Altroconsumo ha scelto di premiare come prodotto dell’anno il caffè Cellini Melodico Intensità 9 con una valutazione di 67 voti su 100. A seguirlo Illy tostato classico e Lavazza Passionale che hanno ottenuto entrambi il punteggio di 60 su 100.
Marche di buona qualità risultano invece essere, nel seguente ordine:
- il Vergnano Espresso Arabica;
- l’Espresso Casa Segrafredo;
- il Nespresso Master Origin India;
- il Kimbo Espresso Napoli;
- il Lavazza Qualità Rossa.
Gli acquisti più convenienti, quindi con un miglior rapporto qualità-prezzo, sono però il Don Juarez dell’Eurospin ed il Gimoka arabica compatibile A Modo Mio.
Da segnalare, tra i dati positivi, c’è anche il controllo sugli stabilimenti che per la maggior parte si trovano sparsi sul territorio nazionale. Basti pensare che nella sola Campania si trovano ben 21 torrefazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA