Il TAR della Sicilia si è espresso sul ricorso presentato dal governo in seguito all’ordinanza del governatore Nello Musumeci che aveva disposto lo sgombero di hot spot e centri di accoglienza dai migranti.
Il governo aveva impugnato l’ordinanza del presidente della regione Sicilia Nello Musumeci, il quale aveva disposto lo sgombero di hotspot e centri di accoglienza migranti. La diatriba ha portato ad un ricorso su cui doveva esprimersi il Tar della Sicilia. Nel pomeriggio di oggi 27 agosto 2020 è arrivata la decisione: il giudice ha sospeso l’ordinanza del governatore.
La decisione del Tar Sicilia
Il Tar della Sicilia ha dato ragione al governo accettandone l’istanza cautelare, l’ordinanza disposta da Nello Musumeci mirata a liberare hot spot e centri di accoglienza dalla presenza di migranti è stata sospesa. Il tribunale amministrativo regionale Sicilia ha fissato la camera di consiglio per il 17 settembre 2020.
Il governo aveva deciso di impugnare l’ordinanza del presidente della Sicilia, in quanto ritenuta una misura di competenza dello Stato che riguarda il fenomeno migratorio e non delle regioni. Musumeci aveva prontamente replicato all’azione di governo, sottolineando come si trattasse della volontà da parte dello Stato di riaffermare la competenza sui migranti. Inoltre, aveva affermato che sarebbe andato avanti per la sua strada, a prescindere dall’esito del ricorso al TAR della Sicilia.
Contro la decisione di Nello Musumeci si erano espressi anche i sindacati dei prefetti che avevano affermato come la decisione del governatore della Sicilia fosse stata sorprendente, in quanto gli hot spot e i centri di accoglienza sono strutture adibite per accogliere i migranti su disposizione del Viminale.
Il ministro per il Sud Provenzano aveva condannato l’ordinanza di Musumeci, ritenendola priva di ogni fondamento giuridico, in quanto interferisce su una materia, quella dei migranti, su cui solo lo Stato ha competenza. Provenzano aveva anche manifestato il dubbio che all’origine della decisione presa dal presidente della Sicilia, ci fosse l’intenzione di farne un manifesto politico, quindi propaganda elettorale a favore di Matteo Salvini che, aveva ovviamente abbracciato con favore l’ordinanza del governatore di centrodestra.
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