Mps: il piano industriale sarà presentato il 24 ottobre, allo studio la conversione in azioni dei bond subordinati. Cdp non sarà garante del fondo sovrano del Qatar.
Mps: le novità su piano industriale e aumento di capitale - Slitta al 24 ottobre l’approvazione del nuovo piano industriale del Monte dei Paschi di Siena, mentre l’obiettivo è quello di varare l’aumento di capitale entro l’anno, una volta conosciuto l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre: la ricapitalizzazione, con ogni probabilità, si baserà anche sulla conversione in azioni dei bond subordinati su base volontaria.
E’ quanto ha stabilito ieri il cda di Mps, il primo a cui ha partecipato il nuovo amministratore delegato e direttore generale Marco Morelli.
In un comunicato ufficiale diffuso al termine della riunione, l’istituto di Rocca Salimbeni ha spiegato che
“Alla luce della rapida evoluzione del mercato e delle indicazioni preliminari ricevute da investitori istituzionali, sono stati avviati approfondimenti volti, tra l’altro, a recepire, nella struttura dell’operazione la possibilità di includere nel contesto dell’operazione un esercizio di liability management (ossia una offerta diretta a titolari di strumenti di debito emessi, o garantiti, dalla Banca, finalizzata alla loro conversione volontaria in capitale) secondo modalità ancora in fase di studio”.
Mps: la conversione dei bond in azioni
Con la conversione del capitale subordinato la banca vorrebbe racimolare circa 2 miliardi di euro (sarà coinvolta la clientela istituzionale ma non è escluso il ratail), in modo da ridurre a 3 miliardi l’aumento di capitale.
I rischi legati alla vicinanza con un appuntamento decisivo come il referendum costituzionale sono elevati, ma i vertici Mps devono anche tener conto dell’adeguamento ai nuovi requisiti Srep imposto dalla Banca Centrale Europea, che sarà obbligatorio a partire da inizio 2017.
Mps è uscita con le ossa rotte dagli stress test di luglio - che hanno evidenziato un deficit patrimoniale notevole per Rocca Salimbeni in caso di scenario avverso - e quindi intende correre ai ripari.
Mps e la cessione dei crediti deteriorati
Per quanto riguarda la cessione del pacchetto di crediti deteriorati (27 miliardi lordi), prosegue la due diligence degli advisor Fonspa e Italfondiario per conto, rispettivamente, del Fondo Atlante (che acquisirà la tranche mezzanina da 1,6 miliardi) e Jp Morgan, l’istituto che guida il consorzio di garanzia per l’aumento.
Mps: Cdp non sarà garante fondo Qatar
Mps intanto cerca anchor investor disposti a entrare nel capitale della banca. L’ipotesi - circolata nelle ultime ore - di un ruolo della Cassa depositi e prestiti in una triangolazione finanziaria che introdurrebbe il fondo sovrano del Qatar nell’azionariato senese è stata seccamente smentita dal presidente Claudio Costamagna, che ha bollato l’indiscrezione come “fantafinanza”.
Mps e la successione a Tononi
In merito alla questione della presidenza, l’ex ministro e numero uno di Jp Morgan Corporate & Investment Bank per la regione Emea, Vittorio Grilli, ha dichiarato di non essere candidato alla successione di Massimo Tononi. In occasione della prossima assemblea straordinaria di novembre, i soci analizzeranno i profili dei “papabili”.
Al momento il titolo Mps guadagna l’1,88% a Piazza Affari, rimanendo sotto la soglia dei 20 centesimi per azione.
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