Dai rampolli di Napolitano e Mattarella fino a quelli di Monti, Bossi, Letta, La Russa e D’Alema: che lavoro fanno i figli dei nostri politici?
Dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo predecessore Giorgio Napolitano, dagli ex premier Mario Monti e Massimo D’Alema fino Beppe Grillo e Umberto Bossi: che lavoro fanno i figli dei nostri politici?
In un momento storico per l’Italia dove tanto si parla di casta e di populismo, visto il recente taglio dei vitalizi, il grande sentore generale è quello di un aumento del divario sociale tra il popolo e la classe più abbiente.
In più c’è il grande problema della meritocrazia, da molti sbandierato come una delle maggiori cause del declino del nostro paese e dell’ormai irrefrenabile fuga dei nostri giovani, soprattutto laureati, all’estero.
Ma questa crisi generale vale anche per i figli dei nostri politici? Vediamo allora che lavoro svolgono i rampolli della nostra classe dirigenziale, un terreno questo spesso teatro di scontro e di polemiche.
Che lavoro fanno i figli dei nostri politici?
In Italia è ben noto che la famiglia è al centro di tutto. Alcuni analisti stranieri sono arrivati anche a dichiarare che il familismo esasperato nostrano sia uno dei problemi più profondi del nostro paese.
In un’epoca però segnata dalla triste e continua fuga all’estero delle migliori giovani menti italiche, spesso è sorta una curiosità mista a rabbia di sapere quale lavoro facessero i figli dei nostri politici.
Un argomento questo riesploso durante la scorsa legislatura, dopo una uscita poco felice del ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Spulciando qualche carta infatti, venne fuori che il figlio Manuel fosse a capo del settimanale Setteserequi, che in tre anni ha ricevuto circa 500.000 euro di fondi pubblici per l’editoria, 191.000 solo nel 2015.
Manuel Poletti
Ampliando lo sguardo, gli attuali leader politici italiani sono tutti abbastanza giovani e quindi con figli piccoli, come Matteo Renzi e Matteo Salvini, oppure senza prole come il pentastellati Luigi Di Maio.
Come leader politico, solo Silvio Berlusconi ha figli in carriera, tutti però piazzati al comando delle varie aziende di famiglia come Pier Silvio a Mediaset e Marina in Mondadori. Dopo il closing con i cinesi, la figlia Barbara è rimasta invece ad occuparsi solo della Fondazione Milan.
Mentre Giulia la figlia di Massimo D’Alema lavora nella sede newyorkese della Tod’s di Della Valle, una delle figlie di Beppe Grillo, Valentina Scarnecchia, ha sposato anche lei la causa del web diventando una apprezzata food blogger.
Valentina Scarnecchia, Beppe Grillo
Passando ai Presidente della Repubblica Bernardo Mattarella, figlio dell’attuale Capo dello Stato, oltre a essere stato un docente accademico è ora a capo dell’ufficio legislativo del ministero della Semplificazione.
Il titolare del dicastero della Semplificazione, Marianna Madia, in passato è stata fidanzata con Giulio Napolitano, figlio del Presidente emerito Giorgio, che insegna diritto amministrativo all’università Roma Tre dove fino al 2013 è stato rettore lo zio Guido Fabiani. Il primogenito di Napolitano poi, Giovanni, è un funzionario dell’Autorità Garante Concorrenza e del Mercato.
Giulio Napolitano
Se Giampaolo Letta, figlio di Gianni e cugino di Enrico, è da tempo amministratore delegato della Medusa Film, il figlio di Mario Monti, Giovanni, ha girovagato a lungo tra Citigroup, Morgan & Stanley e Parmalat.
Oltre ad essere diventato famoso durante gli anni della gioventù come uno dei maggiori animatori delle notti della movida milanese, adesso Geronimo La Russa, figlio di Ignazio, ha ereditato lo studio legale di famiglia oltre ad aver fatto parte di diversi consigli d’amministrazione come quello di Aci Milano e della Premafin, una holding della famiglia Ligresti.
Geronimo La Russa
I figli però delle volte hanno portato anche più di un grattacapo ai nostri politici. Nel 2015 l’allora ministro Maurizio Lupi si dimise in seguito al coinvolgimento del figlio Luca nell’inchiesta Grandi Opere, dove i pm ipotizzarono che il giovane venne assunto nel nuovo centro direzionale dell’Eni a San Donato solo per fare un piacere al padre.
Peggio però è andato a Umberto Bossi. Il suo secondogenito Renzo infatti fu costretto a dimettersi da consigliere regionale della Lombardia dopo scandalo dei fondi della Lega Nord.
Renzo Bossi
Una vicenda questa per la quale di recente i pm hanno chiesto una condanna a 1 anno e 6 mesi per il giovane Renzo, divenuto famoso anche per la vicenda della laurea ottenuta in Albania.
Anche il primo figlio di Bossi, Riccardo, è stato coinvolto in numerosi procedimenti giudiziari, ultimo nell’ordine di tempo una truffa riguardante l’acquisto di alcuni pneumatici.
Nonostante non sia un politico ma un giornalista, il fatto che il figlio del presidente della Rai designato dalla nuova maggioranza Marcello Foa, il giovane Leonardo di 24 anni, faccia parte dello staff comunicazione del ministro Matteo Salvini ha creato non poche problemi.
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