I negozi e i ristoranti potrebbero riaprire per 10 giorni a ridosso del Natale: ecco l’ipotesi allo studio del governo per evitare il collasso dei consumi e dare una boccata d’aria ai piccoli commercianti.
Una finestra di dieci giorni per lo shopping di Natale: questo il piano allo studio del governo in vista delle feste, su cui gli occhi restano puntati.
Le misure restrittive per le zone rosse e arancioni in vigore (almeno) fino al 3 dicembre pendono sul commercio come la spada di Damocle; senza considerare che il nuovo Dpcm del 4 dicembre potrebbe dare il colpo di grazia ai consumi visto che si parla di estendere di un’altra settimana le restrizioni nelle zone più a rischio, così da abbassare la curva e portare l’indice Rt sotto l’1 in tutto il Paese.
Negozi a Natale: riapertura per 10 giorni anche nelle zone rosse?
A chi si chiede come passeremo il Natale quest’anno Conte ha già dato una parziale risposta. “Sarà un Natale sobrio, senza veglioni, cenoni, abbracci e baci con amici e parenti. Lo pagheremmo a gennaio, con più decessi”, ha detto il premier.
Un’ipotesi che sta prendendo piede è che il governo consenta a tutti i commercianti delle zone rosse e arancioni di rialzare la serranda per 10-15 giorni, a ridosso del Natale. La misura interesserebbe anche bar e ristoranti, che potrebbero riaprire, non solo per delivery e asporto, ma anche con servizio al tavolo, almeno fino alle 18.
Secondo Coldiretti lo shopping per i regali di Natale in Italia rappresenta una fonte di entrate cruciale per i piccoli commercianti. L’anno scorso gli italiani hanno speso 5,1 miliardi di euro per gli acquisti da mettere sotto l’albero.
Stando ai dati, il prolungamento delle chiusure obbligate nelle zone rosse e arancioni fino a dicembre farebbero spostare oltre 4 miliardi di euro di spesa sullo shopping online, avvantaggiando per forza di cose i big dell’e-commerce e i grandi marchi a discapito dei negozietti di quartiere.
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