Lorenzo Cesa è indagato dalla Dda di Catanzaro per concorso esterno in associazione mafiosa: il segretario dell’UdC ha subito rassegnato le sue dimissioni, dichiarandosi totalmente estraneo ai fatti e auspicando di essere sentito il prima possibile dalla Procura.
Lorenzo Cesa si è dimesso dall’incarico di segretario nazionale dell’UdC, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito di una inchiesta di ‘Ndrangheta avviata della Dda di Catanzaro e coordinata da Nicola Gratteri.
Perquisita anche l’abitazione romana di Cesa, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa in merito a “fatti risalenti al 2017” come ha spiegato lo stesso ex deputato.
“Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente - ha commentato Lorenzo Cesa - Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura”.
Considerando anche il particolare momento politico del nostro Paese “rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato”. Nei giorni scorsi Cesa aveva preso parte infatti a diverse riunioni dei leader dei vari partiti che compongono la coalizione di centrodestra.
In questa crisi di governo, molto si parla dell’UdC come possibile “quarta gamba” della maggioranza giallorossa, anche se i parlamentari centristi hanno votato contro la fiducia sia alla Camera che al Senato.
Lorenzo Cesa ha guidato l’UdC dal 2005 fino al momento delle sue dimissioni, con alle spalle tre mandati da deputato e uno da europarlamentare anche se, sia alle ultime politiche che europee, ha mancato l’elezione.
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