Cambiano le regole per la notifica delle multe stradali all’indirizzo di posta certificata: la ricerca della PEC in base al codice fiscale è possibile solo per i liberi professionisti, previa valutazione dell’utilizzo del veicolo.
Su suggerimento del Garante della privacy, il Ministero dell’Interno ha messo mano alle regole della notifica via PEC delle multe stradali. Da adesso in poi ci saranno delle limitazioni in più rispetto al passato per cercare l’indirizzo di posta certificata della persona che ha commesso la violazione del Codice della strada e deve pagare la multa.
La notifica direttamente sulla casella PEC sarà possibile solo se il guidatore è un libero professionista e se al momento della multa l’automobile era utilizzata in ambito aziendale. Negli altri casi non sarà più possibile procedere alla ricerca dell’indirizzo di posta certificata tramite codice fiscale.
Come funziona la notifica tramite PEC
Chi è titolare di indirizzo di posta certificata (PEC) riceve le notifiche delle multe per infrazioni stradali direttamente sulla posta elettronica e non più tramite raccomandata postale.
Ma non tutti i titolari PEC provvedono a comunicare l’indirizzo personale alle autorità, per questo, prima di inviare la raccomandata, l’ufficio competente alla notifica può accedere liberamente agli elenchi pubblici per le notificazioni e comunicazioni elettroniche, in questo modo può verificare se il destinatario della multa possieda la PEC oppure no.
Tuttavia secondo il Garante della privacy questa pratica non è propriamente “legale”; per questo il Viminale ha apportato delle modifiche.
Notifica multe stradali via PEC: cosa cambia
A cambiare sono le regole di ricerca dell’indirizzo di posta elettronica certificata del soggetto che viola il Codice della strada: tale ricerca può avvenire tramite codice fiscale dell’intestatario del veicolo solo se si tratta di un libero professionista oppure quando è certo che l’automobile in questione fosse utilizzata per commissioni aziendali al momento della multa.
Questo significa che prima di procedere alla ricerca dell’indirizzo PEC occorre valutare caso per caso quali fossero le modalità e le ragioni dell’utilizzo del veicolo con il quale è stata commessa l’infrazione.
Per essere più precisi, le nuove direttive del Ministero dell’Interno prevedono che:
- la ricerca dell’indirizzo PEC tramite codice fiscale si può fare solo se l’intestatario è un professionista oppure nei casi (rari) in cui si può provare con certezza che al momento della violazione il mezzo in questione serviva all’espletamento dell’attività aziendale;
- la ricerca per mezzo del CF deve essere preceduta dalla valutazione in concreto della modalità di utilizzo dell’automobile;
- la notifica della multa via PEC non è obbligatoria se risulta evidente che il codice fiscale è associato all’indirizzo di posta elettronica aziendale (ad esempio dell’azienda individuale).
A cosa serve questa modifica?
La ragione principale della modifica è da ricercare nella tutela della privacy della persona che commette l’infrazione stradale. Grazie alle nuove regole è possibile evitare che il messaggio via PEC possa essere letto da altri dipendenti oltre che dal destinatario della multa.
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