Nuova cassa integrazione in arrivo a settembre. La bozza del governo

Riccardo Lozzi

20/08/2020

Il governo sta mettendo a punto la bozza per una nuova cassa integrazione da presentare a settembre, con modifiche anche a Naspi e contratto di espansione.

Nuova cassa integrazione in arrivo a settembre. La bozza del governo

Il governo sta mettendo a punto la bozza per una nuova cassa integrazione e riformare gli ammortizzatori sociali. Tra le modifiche più rilevanti, verrà prevista l’estensione dell’attuale Cig ad altre categorie di lavoro fino ad ora meno tutelate, come ad esempio i collaboratori e i lavoratori atipici.

Nuova cassa integrazione, la bozza del governo

L’obiettivo del ministero del Lavoro è di rendere più efficiente lo strumento unendo le tipologie ad oggi esistenti sotto un unico istituto, in modo che non si verifichino più le varie lungaggini dei pagamenti a cui si è andati incontro negli ultimi mesi.

In tale scenario questo tipo di ammortizzatore, che è stato utilizzato per circa 6 milioni di lavoratori, non sarebbe più suddiviso tra le tre tipologie che attualmente lo compongono: ordinaria, straordinaria e in deroga.

La ministra Catalfo, quindi, ha intenzione di eliminare anche le varie procedure contributive, le quali ad oggi si differenziano sia rispetto alle diverse categorie di cassa integrazione citate, che di dimensioni delle aziende.

Riforma della Naspi

Nella proposta, che dovrebbe essere resa pubblica a settembre, inoltre, si aggiungono anche le riforme riguardanti Naspi e contratto di espansione.

La Naspi, ovvero il supporto erogato ai disoccupati che abbiano maturato alcune condizioni contributive e che abbiano perso il proprio impiego contro la loro volontà, verrebbe resa più simile al reddito di cittadinanza.

Il fine sarebbe di permettere a chi usufruisce del sussidio di trovare un nuovo impiego senza aspettarne il termine i e trovarsi senza alcun reddito.

Contratto di espansione allargato alle aziende con 500 dipendenti

Il contratto di espansione, invece, che ad oggi vige per le aziende con oltre 1.000 dipendenti, verrebbe allargato alle società che ne contano 500.

Anche queste imprese potrebbero riorganizzarsi attraverso l’accompagnamento alla pensione e, contestualmente, l’acquisizione di nuova forza lavoro qualificata.

In caso di conferma entro il prossimo mese, con l’accettazione dei sindacati e di tutte le parti sociali, queste novità potrebbero essere attivate rapidamente senza dover attendere la prossima legge di bilancio di dicembre. Prima, quindi, che le contromisure alla crisi attualmente attive terminino la loro validità.

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