Nuove regole tariffe telefoniche 2022: tutte le novità

Giorgia Bonamoneta

16 Gennaio 2022 - 23:59

Dicembre 2021 - nuove regole nel Codice delle comunicazioni elettroniche. L’impianto è indirizzato a una maggiore trasparenza tra operatori e clienti. Ecco tutte le novità.

Nuove regole tariffe telefoniche 2022: tutte le novità

Alla fine del 2021 è entrato in vigore un nuovo codice a regolare le comunicazioni e le nuove regole sulle tariffe telefoniche. Si tratta del Codice delle comunicazioni elettroniche e apporta delle novità, non sempre piacevoli, al sistema delle telecomunicazioni e al mercato della telefonia.

Il testo è stato pubblicato ufficialmente il 9 dicembre 2021, passaggio che ha tramutato in legge il decreto della Direttiva 2018/1972. Ma quali sono le novità? Per i consumatori i maggiori benefici saranno nella trasparenza dei contratti, dei cambi di offerte e del controllo da parte dell’AgCom.

Proprio il ruolo di AgCom è una delle novità più importanti, poiché il suo ruolo sarà quello di monitorare e verificare che i costi dei contratti telefonici siano congrui all’offerta del mercato.

Nuove regole per la telefonia: la durata dei contratti

Le novità non mancano, ma non tutte sono dalla parte del consumatore. Per esempio il Codice delle comunicazioni elettroniche prevede una durata minore minima per la sottoscrizione. Al momento, tranne i rari casi del contratto a 12 mesi, la maggior parte delle tariffe prevede un contratto per 48 mesi.

Nei contratti sono inoltre inseriti gli obblighi di pagamento per il costo dell’installazione e del modem. Per questo il nuovo Codice cerca di minare questo sistema a “vincolo”. La legge prevede una durata massima di 24 mesi.

Le conseguenze quali potrebbero essere? Tra gli effetti negativi di questo passaggio del nuovo Codice c’è la possibilità di un aumento del costo del contratto. Il costo mensile potrebbe aumentare, nascondendo tutte le altre voci sopra citate: modem e installazione. L’altra strada che potrebbero percorrere le compagnie telefoniche è quella del doppio contratto, uno per la linea e l’altro per installazione modem.

Le novità sulla politica dei recessi

Uno dei principali aspetti negativi di un contratto telefonico, quello che crea la sensazione di “vincolo” a vita o quasi (48 mesi sono tanti) è la politica di recesso. Rompere un contratto telefonico ha un costo enorme, senza contare le spese di trasloco del numero e l’ultima bolletta in conto da pagare.

Il Codice delle comunicazioni elettroniche prevede un rafforzamento delle norme relative al “diritto di recesso”. Il cliente avrà il diritto di essere avvisato per tempo (il termine massimo è di 30 giorni) su tutti i cambiamenti che subisce il proprio contratto. Questo tempo serve al cliente per poter cambiare contratto e una volta scelta tale proceduta il tempo aumenterà a 60 giorni.

Non manca neanche l’ipotesi di poter disdire in maniera gratuita, eliminando tutte le alte tariffe di questo passaggio. Secondo il Codice non è mai troppo tardi per cambiare e anche il giorno stesso, quindi il trentesimo, il cliente ha diritto a cambiare operatore od offerta.

Nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche: una maggiore trasparenza sui costi dei servizi

In definitiva, anche se non tutte le decisioni potrebbero avere effetti positivi, l’idea alla base è quella di andare verso una maggiore trasparenza e un maggior dialogo tra cliente ed ente che vende il servizio. Proprio su questo ultimo punto si legge nel Codice che gli operatori dovranno essere espliciti nel dialogo con i clienti su punti quali: rinnovo dei contratti, disdetta da parte dell’utente e aumenti dei costi.

L’utente dovrà essere sempre informato sugli aumenti e sulla possibilità di sottoscrivere un contratto, anche con lo stesso operatore, più conveniente e aggiornato alla tariffa più competitiva sul mercato.

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