Matteo Salvini lascia la poltrona al nuovo ministro dell’Interno, ma il leader della Lega, capo della futura opposizione, avverte PD e M5S che tornerà e vincerà.
La partita per la formazione del nuovo governo è stata decisamente persa da Matteo Salvini, che ingenuamente (come ammesso da lui stesso) pensava sarebbe uscito vincitore dalla crisi innescata a inizio agosto.
In questi giorni cruciali per la politica italiana Salvini non le ha mandate a dire, e dopo aver abbandonato il Viminale per lasciare la poltrona al nuovo ministro dell’Interno (Scopri i nomi dei ministri papabili) ha commentato aspramente il risultato del voto su Rousseau che ha dato il via libera alla nuova alleanza M5S-PD. In una diretta sui social il capo del Carroccio ha detto di essere “orgoglioso che la Lega sia fuori da questo mercato delle vacche disgustoso, accusando entrambi i partiti della nuova maggioranza di essere attaccati alle poltrone”.
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Nuovo governo: cosa farà ora Salvini
L’ormai ex vicepremier ha detto in un’intervista di “aver sottovalutato la voglia di poltrone dei grillini e la loro mancanza di dignità”. Salvini ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a provocare la crisi di governo (di cui non si dice pentito): “ho capito che non mi avrebbero fatto abbassare le tasse come avevo promesso agli italiani e che si erano accordati con l’Europa per una manovra anti-italiana”. Ma il leader leghista ha anche lanciato un messaggio ai nuovi alleati di governo: “a M5S e PD dico spartitevi le poltrone, mettete da parte gli ultimi soldi, perché torneremo presto e vinceremo”.
Con la fine del governo gialloverde, Salvini non è più ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri, e il suo ruolo politico resta ora quello di segretario della Lega e senatore. Oltre che naturalmente leader dell’opposizione, guidando il gruppo parlamentare più numeroso sul fronte minoranza.
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Elezioni regionali nuovo banco di prova
In uno dei tanti attacchi di Salvini ai suoi rivali politici, il segretario della Lega ci ha tenuto a ricordare i prossimi appuntamenti elettorali.
“È un governo truffa, ha detto, Vogliono smontare quanto costruito, ma ci sarà il voto delle regionali. Quando si tornerà a votare governeremo per 15 anni”.
I sondaggi sulle regionali in Umbria in calendario il prossimo 27 ottobre danno per grande favorito il centrodestra, così come in Calabria l’ago della bilancia sembrerebbe pendere verso il centrodestra vincitore.
Ma la partita è tutta da giocare, e Salvini non scende più in campo con la stessa sicurezza di prima. Anche se nei sondaggi politici la Lega resta primo partito in Italia, il consenso è calato dopo la crisi innescata dal “Capitano”. Se prima il Carroccio poteva pensare di andare solo alle elezioni, ora l’alleanza con Forza Italia e FdI è cruciale per vincere le future elezioni. Sempre a patto che, dicono i vertici di FI, la coalizione cambi e non sia più trainata dai sovranisti. Perché, come ha sottolineato Silvio Berlusconi, “la maggioranza degli italiani è di centrodestra ma non estremista, e la guerra antieuropeista di Salvini ha portato l’Italia all’isolamento”.
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