Dopo le bordate di Beppe Grillo, si fa sempre più strada l’ipotesi di un nuovo partito di Giuseppe Conte: per i sondaggi potrebbe andare ben oltre la doppia cifra, svuotando il Movimento 5 Stelle.
Un nuovo partito di Giuseppe Conte non è più soltanto una ipotesi, ma quasi una soluzione naturale dopo la “scomunica” di Beppe Grillo a colui che, soltanto quattro mesi fa, è stato chiamato dal fondatore per provare a rifondare il Movimento 5 Stelle.
Come è andata a finire ormai lo sappiamo tutti: le prime frizioni, la bocciatura del nuovo Statuto da parte di Grillo con uno show davanti ai parlamentari, la conferenza stampa di Conte dove l’avvocato ha proposto di sottoporre al voto degli attivisti il suo piano e, ultimo atto di questa telenovela, la stroncatura definitiva del comico che ha definito l’ex Presidente del Consiglio senza “visione politica” e “capacità manageriali”.
Il nuovo Statuto, bollato dall’Elevato come “seicentesco”, non sarà votato dagli attivisti come richiesto da Giuseppe Conte, probabilmente visto l’esito scontato che sarebbe stato un autentico schiaffo al fondatore del Movimento 5 Stelle.
Così Beppe Grillo ha annunciato una consultazione per eleggere il redivivo direttorio, rispolverando niente di meno che Rousseau come se la recente aspra battaglia legale con Davide Casaleggio non fosse mai avvenuta.
La rottura tra i due ormai appare essere insanabile, con la nascita di un nuovo partito di Conte che adesso viene descritta come imminente: per i sondaggi, “l’avvocato del popolo” potrebbe andare oltre la doppia cifra svuotando il Movimento 5 Stelle.
Sondaggi: quanto vale un nuovo partito di Conte
Il post con cui Beppe Grillo ha scaricato l’ex Presidente del Consiglio è stato uno shock per i parlamentari pentastellati, consapevoli che adesso si aprirà una autentica faida all’interno del Movimento 5 Stelle.
Nonostante le smentite dei giorni scorsi, Giuseppe Conte avrebbe già pronto il piano B: un nuovo partito con alla base proprio lo Statuto bocciato e deriso da Beppe Grillo, che strizzi l’occhio agli ambientalisti e ai moderati iscrivendosi nel novero del centrosinistra.
Le immancabili voci di corridoio parlano di circa 100/150 parlamentari 5 Stelle (su un totale di 237) pronti a seguire l’avvocato in questo nuovo progetto politico. Ci sono poi i 15 deputati di L’Alternativa c’è, fuoriusciti dal Movimento dopo la nascita del governo Draghi.
La base parlamentare per un nuovo partito di Conte sarebbe ampia secondo queste stime, con pure due ministri come Stefano Patuanelli e Federico D’Incà che potrebbero seguire l’avvocato, al pari di alcuni big delcalibro di Alfonso Bonafede e Paola Taverna.
Per i sondaggi questo partito potrebbe avere un buon impatto sull’elettorato italiano, considerando che Giuseppe Conte rimane sempre uno dei leader politici con il più alto tasso di popolarità.
“Considerato che in passato, quando lo avevo testato, un possibile partito dell’ex premier valeva circa il 15% - ha spiegato Fabrizio Masia di Emg nei giorni scorsi ad Adnkronos - non escludo che oggi possa intercettare una buona parte dei voti 5 Stelle, almeno il 70%, ma anche del campo di centrosinistra: Partito democratico, Sinistra italiana, Articolo uno, Verdi, più qualche decimale centrista”.
Per Masia un nuovo partito di Conte potrebbe stando ai sondaggi “diventare addirittura la terza forza politica”, visto che toglierebbe voti al Partito Democratico mandando il Movimento 5 Stelle “sotto il 10%, e di molto”.
Resta da capire adesso cosa farà Giuseppe Conte: a quanto pare non tornerà a fare il professore, segnale di come non sarà “un altro Cincinnato” restando in politica dopo i quasi tre anni passati a Palazzo Chigi.
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