L’OMS afferma che oltre l’87% della fornitura mondiale di vaccini anti-Covid è andata ai Paesi a reddito più elevato. Le percentuali
L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che oltre l’87% della fornitura mondiale di vaccini anti-Covid è andata ai Paesi a reddito più elevato.
Una certezza statistica che viene resa in percentuale dall’OMS: oltre l’87% dei vaccini è andato a Paesi ad alto reddito o a reddito medio-alto, mentre quelli a basso reddito hanno ottenuto meno dell’1% delle dosi disponibili su scala globale.
Conti che fanno riferimento alle 700 milioni di dosi di vaccino distribuite in tutto il mondo, e analizzate dal direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso di una conferenza stampa del pomeriggio di ieri.
In media, 1 persona su 4 nei Paesi ad alto reddito ha ricevuto il vaccino contro il coronavirus, rispetto a solo 1 persona su più di 500 nei Paesi a basso reddito.
OMS: 87% fornitura vaccini ai paesi a reddito più elevato
Nel leggere i dati, è stato lo stesso direttore dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a denunciare quello che definisce “uno squilibrio scioccante nella distribuzione globale dei vaccini”.
Già molto duro contro la lentezza di molte campagne in Europa, il numero uno dell’OMS ha aggiunto che persiste una carenza di dosi per il cosiddetto COVAX, progetto su scala mondiale mosso dall’obiettivo di fornire alle nazioni più povere i vaccini contro il coronavirus.
Una carenza che può essere attribuita - precisa - anche al fatto che colossi farmaceutici e Paesi aggirino il piano per ragioni commerciali:
“Verifichiamo sempre più spesso che alcuni Paesi e aziende si muovono in autonomia sulle consegne dei vaccini con accordi bilaterali, aggirando il piano COVAX per proprie ragioni politiche o commerciali. Ma questi accordi rischiano di alimentare le fiamme dell’ineguaglianza sui vaccini”.
Ecco perché - ha proseguito - tutti i partner del progetto, tra cui la stessa OMS, la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations e la Vaccine Alliance, stanno perseguendo strategie per accelerare produzione e la fornitura e facilitare una distribuzione omogenea.
L’obiettivo è arrivare a donazioni da Paesi con una fornitura di vaccini in eccesso, accelerando la capacità di produzione globale e le procedure di revisione.
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