L’ONU ha finito i soldi, ma come è possibile? Ecco perché le Nazioni Unite rischiano di non arrivare a fine mese
L’ONU ha finito i soldi. A dirlo non speculazioni di stampa, bensì il Segretario Generale António Guterres, che ha lanciato un vero e proprio allarme sull’attuale stato delle finanze delle Nazioni Unite.
Ma come è potuto succedere? All’organizzazione aderiscono oggi quasi tutti gli Stati del globo che versano nelle sue casse dei contributi periodici (sia obbligatori che facoltativi). Questi contributi variano a seconda delle diverse capacità economiche ma anche del grado di sviluppo e dell’indebitamento.
Ebbene, il ritardo nei versamenti ad opera di numerosi Paesi ha causato delle carenze sempre maggiori che hanno oggi portato a parlare di un’ONU senza soldi. La situazione avrà ovviamente conseguenze di diversa natura.
ONU senza soldi: ecco cosa sta accadendo
Nel momento in cui Paesi come gli Stati Uniti, il Venezuela, il Brasile e l’Iran hanno continuato con i ritardi nei pagamenti, le casse dell’ONU si sono progressivamente svuotate e i soldi hanno iniziato a scarseggiare.
Da qui la decisione di introdurre nuove politiche di austerity che hanno cambiato completamente la vita e le attività interne dell’Organizzazione.
A partire dal 14 ottobre, i viaggi ufficiali si sono ridotti drasticamente a quelli essenziali, mentre non è stato più possibile programmare riunioni afterhours o nel fine settimana.
Anche la vita dei dipendenti è cambiata: l’uso dell’aria condizionata è stato ridotto dalle 8 alle 18 e gli happy hour presso la Delegates Lounge non sono stati più accettati visto che il luogo ha iniziato a chiudere alle 17 in punto.
Le nuove assunzioni sono state bloccate visto che l’ONU ha finito i soldi, mentre gli stipendi di novembre dei dipendenti stanno già rischiando grosso. La fontana esterna è stata chiusa per evitare inutile dispendio di acqua ed energia, mentre l’acquisto di beni e servizi è stato limitato drasticamente. L’uso degli ascensori e delle scale mobili è diventato vietato.
Tutto ciò avrà ripercussioni non soltanto sulla velocità delle traduzioni ma anche e soprattutto sulla diffusione dei documenti partoriti dalle Nazioni Unite.
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