Aumentano i contagi e il Parlamento austriaco ha approvato l’introduzione del vaccino obbligatorio contro il Covid-19: è il primo Paese europeo a farlo. Ecco cosa sta accadendo in Austria.
Obbligo vaccinale per tutti i cittadini che hanno più di 18 anni. È questa la scelta del Parlamento austriaco che ha reso il vaccino obbligatorio per la maggior parte della popolazione maggiorenne, a eccezione per chi è in possesso di un’esenzione.
L’Austria è quindi il primo Paese in Europa a scegliere di adottare questa misura, mentre i contagi aumentano sempre di più a causa dell’alta infettività della variante Omicron. Sono stati ben 137 i deputati che hanno votato a favore della misura, solo 33 si sono detti contrari. Ecco cosa prevede la legge e cosa hanno detto i no vax.
Obbligo vaccinale in Austria: cosa prevede la legge
Mentre in Italia è scattato l’obbligo vaccinale per gli Over50, l’Austria cambia strategia ed estende la misura a tutta la popolazione maggiorenne. È questa la nuova norma approvata dalla maggioranza del Parlamento austriaco.
Con 137 voti a favore e con solo 33 voti contrari, l’obbligo vaccinale è stato accolto da una larga maggioranza. Davanti all’aumento repentino dei contagi, e con il picco atteso per fine gennaio, il Governo austriaco corre ai ripari. E se ci sono Paesi come il Regno Unito dove il premier spinge per una revoca delle restrizioni, l’Austria preferisce dare un ultimo giro di vite rendendo i vaccini obbligatori.
L’Austria è quindi il primo Paese in Europa a optare per questa misura. La norma prevede che l’obbligo si applichi a tutti i residenti in Austria con età pari o superiore a 18 anni, saranno previste delle esenzioni per le donne in gravidanza, per le persone che per motivi medici non possono essere vaccinate o per le persone che si sono riprese da un’infezione da Coronavirus negli ultimi sei mesi.
L’obbligo dovrebbe entrare in vigore il 4 febbraio. Infatti dopo il voto nel Nationalrat il disegno di legge dovrà passare al Bundesrat, la seconda camera del parlamento, che si pronuncerà il 3 febbraio. I primi controlli saranno però previsti da metà marzo. Nel frattempo il governo ha prolungato il lockdown per i non vaccinati fino a fine mese.
Austria, l’obbligo vaccinale mette d’accordo governo e opposizione
Il disegno di legge approvato dal Parlamento austriaco è stato proposto e presentato dal ministro della Salute, Wolfgang Mückstein, sostenuto anche dai Social democratici all’opposizione. La coalizione di governo del cancelliere Karl Nehammer ha collaborato con due dei tre partiti di opposizione in Parlamento per raggiungere questo risultato.
Mückstein ha più volte definito il vaccino come un atto di solidarietà, un grande e duraturo passo, necessario per poter uscire concretamente dalla pandemia. Nella lotta al virus e all’aumento dei contagi, l’unica vera arma sono ancora una volta i vaccini, che garantiscono un’elevata immunizzazione della popolazione. Solo in questo modo è possibile, secondo il Ministro, riuscire a sfuggire al ciclo di “aperture e chiusure, di lockdown”. Una legge quindi necessaria in un momento così delicato con la variante Omicron che ogni giorno contagia sempre più persone.
D’accordo con il Ministro della Salute anche la leader dell’opposizione, l’epidemiologa Pamela Rendi-Wagner, strenua sostenitrice del progetto: “Le vaccinazioni salvano vite umane. La vostra e quella degli altri”.
Obbligo vaccinale in Austria: la protesta dei no vax
L’obbligo vaccinale avrà messo d’accordo il Governo e una parte dell’opposizione, ma non è stato accolto di buon grado dagli esponenti no vax. Fin dalla votazione in Parlamento si sono sollevate proteste e opinioni fortemente contrarie all’obbligo, come quelle del leader dell’ultradestra Fpoe, e portavoce del movimento no vax, Herbert Kickl.
Il politico ha infatti definito in aula il disegno di legge “un attentato alla cittadinanza”, accusando poi il governo di essere “il peggiore e il più insensibile” della storia dell’Austria. Per l’esponente no vax quindi l’obbligo vaccinale non sarebbe altro che il primo passo verso il “totalitarismo”. Parole forti che di certo hanno il loro peso, ma che rappresentano ancora uno zoccolo duro e resistente di persone avverse al vaccino anti-Covid. Ora non resta che attendere il 3 febbraio per scoprire cosa deciderà la seconda camera del Parlamento austriaco in merito alla questione.
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