Secondo un’indagine condotta dal Financial Times, le Olimpiadi di Tokyo a porte chiuse costerebbero ai contribuenti giapponesi 800 milioni di euro. Ovvero, la somma necessaria per evitare la bancarotta dei Giochi.
Le (contestatissime) Olimpiadi di Tokyo sono a rischio bancarotta. A dirlo è il Financial Times, quotidiano economico-finanziario britannico che ha spulciato i conti del Comitato organizzatore dei Giochi.
Secondo quanto emerso, in caso di porte chiuse - scenario quantomeno verosimile data la recrudescenza della pandemia in Giappone e la lentissima campagna vaccinale - il Comitato si ritroverebbe a fare i conti con un buco di 800 milioni di euro, che il Governo dovrebbe poi inevitabilmente tappare attingendo dalle tasche dei contribuenti.
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Il fatto, a ben vedere, è che il ricavato della vendita dei biglietti è stato già speso, e la pioggia di rimborsi che seguirebbe un eventuale stop agli spettatori sarebbe tale da richiedere una pronta iniezione di denaro pubblico. Gli organizzatori, dal canto loro, avevano fissato il budget immaginando non solo degli stadi aperti, ma anche al massimo della loro capacità: un’opzione che non è più sul tavolo da tempo.
Sulla possibilità di aprire almeno parzialmente al pubblico, invece, si discute. Da una parte il primo ministro giapponese Soshihide Suga, intervenuto in occasione del G7 in Cornovaglia, si è detto possibilista, a patto che però vengano rispettati i più rigorosi standard di sicurezza. Dall’altra Shigeru Umi, il Fauci del Governo Suga, continua a tirare il freno, ribadendo la necessità di evitare dei Giochi “in modalità festival”.
Ma anche nell’eventualità in cui il Governo giapponese dovesse concedere ad una parte degli spettatori la possibilità di assistere alle Olimpiadi dal vivo, secondo il Financial Times i conti finirebbero per chiudere comunque in rosso. Il compromesso è però auspicato dai grandi sponsor internazionali dei Giochi, come il Gruppo Allianz, che non vedrebbero di buon occhio degli spalti vuoti.
Nuovi contagi in diminuzione in Giappone
In ogni caso, la situazione epidemiologica in Giappone è in via di miglioramento: se un mese fa la media mobile a sette giorni registrava oltre 6.000 nuovi contagi al giorno, oggi questo dato è sceso a 1.626. Quanto basta per spingere l’esecutivo Suga a rimuovere lo stato di emergenza sanitaria nella maggior parte dei dipartimenti del Paese: l’annuncio è atteso per domenica.
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