Omicron 2: perché mascherine e distanziamento non bastano a contenere il contagio

Giorgia Bonamoneta

25/03/2022

Mascherine e distanziamento non bastano contro la nuova sottovariante di Omicron (Omicron BA.2). Secondo gli esperti il nuovo picco di contagi è ormai inevitabile, ma qual è il motivo?

Omicron 2: perché mascherine e distanziamento non bastano a contenere il contagio

È quinta ondata o non è quinta ondata? Il dubbio sulla nuova impennata di contagi, causata dalla variante Omicron 2, crea non poca confusione. Secondo alcuni esperti si tratta di impennata della quarta ondata, per altri è una nuova ondata. Su una cosa sono tutti piuttosto sicuri: senza mascherine e distanziamento i contagi continueranno a salire.

La variante Omicron BA.2, più comunemente nota come variante Omicron 2, è più contagiosa della variante originale e l’intensità delle ondate di ricovero potrebbero bloccare nuovamente il sistema ospedaliero. La mortalità, così come i ricoveri in terapia intensiva sono in diminuzione, ma se il virus continua a circolare potrebbero aumentare i ricoveri di persone fragili e non vaccinati.

L’andamento oscillante della curva epidemiologica visibile in questi giorni potrebbe diventare la normalità, cioè dovremmo imparare a convivere con picchi della variante, soprattutto in vista dell’eliminazione massiccia di restrizioni. Secondo Matteo Bassetti questa variante è incontenibile con o senza restrizioni e l’unico metodo per garantire di non diffondere il virus è premere per la vaccinazione.

Mascherine e distanziamento non bastano contro Omicron 2

Nelle ultime settimane l’andamento della pandemia è tornato a preoccupare. I numeri dei contagi sono tornati a salire, complice l’ingresso di una nuova variante nella partita contro la pandemia. Si tratta della sottovariante di Omicron, la Omicron BA.2 e rappresenta, settimana dopo settimana, una percentuale sempre più alta di positivi. La scorsa settimana è stata segnalata dai laboratori una percentuale di positivi alla variante Omicron 2 del 40%.

Omicron 2 è più contagiosa (+30%) di Omicron, che a sua volta era più contagiosa di Delta, ma non differiscono molto per sintomatologia o risposta ai vaccini. La velocità di trasmissione però comporta un ulteriore problema: la diffusione del virus su persone fragili o non vaccinate. Di conseguenze la curva dei ricoveri in terapia intensiva, che continua a diminuire, potrebbe incontrare un nuovo ostacolo e tornare a crescere.

Secondo gli esperti non bastano più le restrizioni con questa variante, tanto che con o senza si diffonderà facilmente ancora per alcune settimane, arrivando al nuovo picco della quarta ondata prima dell’estate. Il periodo coincide con l’abbandono delle restrizioni quali mascherine all’aperto e al chiuso e all’uso del grenn pass. Questo, insieme alla sempre minor attenzione da parte della popolazione e il calare della protezione dei vaccini, potrebbe avere un effetto considerevole sul numero dei contagi.

Omicron 2 e i rischi legati alla contagiosità

Neanche una settimana fa Walter Ricciardi aveva dichiarato che l’Italia sarà presto costretta a fare un passo indietro. Alcuni esperti epidemiologi e virologi parlano di metà maggio, altri di giugno, ma in entrambi i casi il tempo del “liberi tutti” sembra che non durerò molto. Infatti il Governo potrebbe dover cambiare idea sull’eliminazione delle restrizioni in risposta all’aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni.

Abbiamo detto che Omicron 2 non è più letale, ma con il 30% in più di contagiosità rappresenta un pericolo per tutti coloro che non hanno potuto o voluto vaccinarsi, oltre che ad altre categorie fragili vaccinate. Al momento il livello di contagiosità è pari a 1 a 10, come quello del morbillo. Gli esperti quindi tornano a richiamare l’attenzione sulla vaccinazione, unica difesa che con o senza mascherine permetterebbe di limitare i danni di questo nuovo picco della quarta ondata.

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