Anche Viktor Orban si iscrive al fronte dei contrari al Recovery fund presentato dalla Commissione Europea, che per il primo ministro dell’Ungheria sarebbe “assurdo e perverso”.
Prende sempre più consistenza a Bruxelles il fronte degli oppositori al Recovery fund, il piano da 750 miliardi messo a punto dalla Commissione Europea per aiutare gli Stati membri a fronteggiare questa crisi sanitaria ed economica dovuta al coronavirus.
Se fino a ora l’Ungheria era indicata come uno dei Paesi sostanzialmente neutri nel braccio di ferro tra rigoristi e non, adesso Viktor Orban è uscito allo scoperto bocciando senza mezzi termini il piano pensato da Ursula von der Leyen.
“ Il Recovery fund è assurdo e perverso - ha attaccato il primo ministro magiaro sulle frequenze dell’emittente ungherese Kossuth Rßdió - finanziare i ricchi con i soldi dei poveri non è una buona idea”.
Anche l’Ungheria di conseguenza si iscrive all’elenco dei Paesi contrari a come il piano di aiuti è stato strutturato dalla Commissione Europea, aggiungendosi a Olanda, Austria, Danimarca e Svezia che già hanno annunciato battaglia.
Il Recovery fund infatti dovrà essere adesso discusso e ratificato dal Consiglio Europeo in programma il 18 giugno, ma non è detto che alla fine si dovrà attendere il 3 luglio per la definitiva fumata bianca.
I 500 miliardi previsti come sussidi a fondo perduto non piacciono per nulla ai rigoristi, Orban compreso, che invece spingono per aumentare la quota derivante dal prestito che al momento ammonta invece a 250 miliardi.
Secondo quanto è stato ipotizzato dalla von der Leyen, l’Ungheria è tra i Paesi che meno riceverà fondi con 15 miliardi in totale di cui 8,1 a fondo perduto e 6,9 sotto forma di prestito.
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