Poste Italiane ha iniziato a recapitare le multe agli over 50 non vaccinati: nonostante l’obbligo in tanti si sono rifiutati di sottoporsi alla somministrazione, anche perché sulle sanzioni aleggiano da tempo le ombre dei ricorsi.
Sarebbero già state recapitate le prime multe agli over 50 residenti in Italia che, nonostante l’introduzione dell’obbligo vaccinale entrato in vigore lo scorso primo febbraio, si sono rifiutati di sottoporsi alla somministrazione del vaccino contro il Covid.
Dopo le immancabili lungaggini burocratiche, sono state consegnate a Poste Italiane le prime 200.000 multe che verranno recapitate ad altrettanti over 50 non vaccinati. In totale si stima che da sanzionare ci siano circa 1,2 milioni di persone visto che viene considerato non in regola anche chi non ha ricevuto la terza dose, quella booster.
Nonostante la fine dello stato di emergenza, l’obbligo vaccinale per gli over 50 resterà in vigore fino al prossimo 15 giugno. Per i lavoratori appartenenti a questa fascia di età, dal primo aprile comunque è possibile tornare a recarsi sul proprio posto di lavoro dopo aver fatto un tampone con esito negativo.
Chi in questi giorni si vedrà recapitare la multa da 100 euro, avrà dieci giorni di tempo per comunicare alla Asl eventuali esenzioni oppure l’avvenuta vaccinazione: scaduto questo termine, se la posizione non sarà chiarita ecco che arriverà la cartella esattoriale.
A quel punto il cittadino sanzionato avrà 60 giorni di tempo per pagare la multa oppure 30 giorni per presentare ricorso al giudice di pace, con i tempi che di conseguenza potrebbero allungarsi di diversi mesi.
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Vaccino agli over 50: il flop nonostante le multe
La vicenda dell’obbligo vaccinale per gli over 50 è l’emblema di come l’Italia ha gestito in questi due anni l’emergenza Covid, visto che anche questa volta non sono mancati intoppi burocratici e scarsi risultati.
L’obbligo è stato inserito in un decreto licenziato dal Consiglio dei ministri a inizio gennaio, è entrato in vigore il primo febbraio ma soltanto due mesi più tardi sono state spedite le prime multe a chi non è in regola.
Sogei, la società informatica partner tecnologico unico del Mef, ha avuto infatti più di un problema a incrociare i dati degli over 50 non vaccinati per fornire al ministero della Salute l’elenco dei sanzionabili. In più fino al 18 febbraio il Garante della privacy non si è espresso a riguardo.
La decisione del Governo di mettere in campo l’obbligo vaccinale, legandolo a una multa da 100 euro una tantum, non ha portato poi a quella corsa al vaccino come auspicato da Palazzo Chigi.
Al primo febbraio stando ai dati Gimbe erano circa 1,9 milioni gli over 50 non vaccinati in Italia. Nell’ultimo report della fondazione, aggiornato al 29 marzo, il numero è sceso a 1,2 milioni a cui vanno aggiunti circa 500.000 guariti dal Covid mai vaccinati.
Giusto per intenderci, nell’ultima settimana di marzo sono stati circa 3.000 i nuovi vaccinati tra gli over 50, anche se ormai l’imbuto si è sempre più ristretto con uno zoccolo duro restio al vaccino difficilmente convincibile.
In sostanza tanto rumore per nulla: da quando è entrato in vigore l’obbligo vaccinale non c’è stato quello scatto nel numero dei vaccini auspicato, senza contare le multe simboliche da pagare magari in autunno dopo ricorsi che potrebbero ingolfare i giudici di pace e che non si sono registrati particolari disagi per i lavoratori over 50 no vax.
Il sentore è che si sarebbe raggiunto lo stesso risultato a prescindere dall’obbligo anzi, puntando magari su una più efficace campagna di comunicazione invece che sullo spauracchio delle multe e dei divieti, probabilmente oggi avremmo qualche over 50 vaccinato in più.
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