Nasce PD App: l’applicazione del Partito Democratico che imita quanto già applicato dai 5 Stelle con Rousseau. Consultazioni online, notizie e iscrizione: ecco come funziona.
Il PD lancia la sua app ufficiale ispirata a Rousseau, la piattaforma per votare online del Movimento 5 Stelle: l’applicazione del Partito Democratico arriverà su iOS e Android il 15 ottobre e permetterà agli iscritti esprimere il proprio voto su alcune scelte cruciali del partito attraverso referendum online.
Si chiamerà PD App, un nome scelto per aiutare gli utenti interessati a trovarla e scaricarla facilmente da App Store e Google Play Store. È questa la nuova idea del Partito Democratico che con lo slogan “Tu vali tu” mira a modernizzarsi sulla scia di quanto già applicato dai pentastellati, ma con qualche differenza sostanziale.
Rispetto a Rousseau la PD App cambia per la modalità di iscrizione, che prevede un euro al mese per il suo utilizzo, per i servizi offerti direttamente su mobile.
PD App come Rousseau: come funziona e a cosa serve
A differenza di Rousseau cambiano i colori, non solo quelli politici ma anche quelli all’interno dell’app: verde e rosso, una sorta di corsa al digitale per il Partito Democratico che copia l’idea al compagno di banco (M5S) e insegue la strategia social applicata dalla Lega di Matte Salvini.
Come funziona la PD App? All’interno dell’applicazione avremo una splash page dove verranno comunicate le decisioni più importanti e le iniziative del Partito Democratico, insieme ad eventi e notizie specifiche.
Per registrarsi bisognerà inserire un’immagine del profilo, i propri dati (nome, cognome, comune di residenza, professione, mail, telefono e numero di carta d’identità). Una volta iscritto verrà richiesto l’inserimento di un metodo di pagamento idoneo per mantenere attivo il proprio account pari a un euro al mese.
Tutti i contenuti potranno essere condivisi attraverso i principali social network (come Facebook, Instagram, Twitter ecc) e il proprio livello di attivismo aumenterà a seconda della partecipazione e della condivisione.
Il lato più interessante è la sezione dedicata alle “Consultazioni”, dove più di tutti l’app del PD ricorda Rousseau: secondo quanto mostrato dal filmato si potrà rispondere con tre possibilità (sì, no, forse).
La sezione “Contributo” conterrà invece le proposte di legge, con appositi strumenti per applicare modifiche e aggiunte specifiche: l’utente potrà inoltre contattare la propria amministrazione comunale, se gestita dal PD, per riferire proposte o segnalazioni.
Interessante anche la sezione “Iscritti”, che permetterà di consultare e interagire con tutti i tesserati PD divisi per regioni e province (come un vero e proprio social network).
La nuova Pd App. Sta arrivando 👍@pdnetwork pic.twitter.com/UlZcPUPkoc
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) September 24, 2019
Essere iscritti all’app equivalerà ad essere tesserati: secondo quanto riferito da Francesco Boccia (Ministro per gli affari regionali) l’app si distinguerà nettamente da Rousseau in quanto gli iscritti saranno sotto gli occhi di tutti, si conosceranno tra loro e non saranno un’informazione a uso esclusivo del partito (come nella piattaforma di Casaleggio, su cui non si hanno dati certi circa l’effettivo numero di utenti iscritti).
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